Politica
Cambio al vertice del MpV, Gigli succede a Casini
Il nuovo presidente del Movimento per la Vita italiano è Gian Luigi Gigli che succede a Carlo Casini, tra i fondatori dello stesso MpV e che è stato nominato presidente onorario
di Redazione
Cambio al vertice di Movimento per la vita italiano. Il consiglio direttivo, a una settima dalla sua elezione nel corso dell’assemblea generale del 14- 15 marzo, ha infatti eletto alla presidenza Gian Luigi Gigli. Carlo Casini, storico presidente e tra i fondatori del MpV che aveva scelto di non ricandidarsi è stato nominato presidente onorario.
E all’ottantenne Carlo Casini si è rivolto il neo presidente Gigli nel suo discorso di insediamento: «se, a quarant’anni dalla fondazione, il Movimento per la vita è diventato il grande albero che conosciamo, lo si deve proprio grazie alla lunga e appassionata testimonianza di Carlo Casini a favore della bellezza e della dignità di ogni vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale. Per questo è importante che Carlo si sia reso disponibile a rimanerci accanto».
Gigli ha poi continuato dicendosi «cosciente della grave responsabilità affidatami per la guida di un movimento che ha saputo largamente rinnovare i suoi vertici. Tutti insieme lavoreremo con impegno, anzitutto per estendere l‘opera di prevenzione dell‘aborto e di tutela delle gestanti in difficoltà svolta con grande generosità dai volontari degli oltre 650 Centri di aiuto alla vita, movimenti locali e Case di accoglienza sparse in tutta Italia. Continueremo anche ad animare il dibattito culturale e politico, affinché sia riconosciuto il valore di tutto l‘uomo e di ogni uomo».
Gian Luigi Gigli, medico neurologo, docente universitario, è un parlamentare eletto alla Camera con Scelta Civica e oggi nei Popolari per l'Italia ha sottolineato: «Siamo convinti, infatti, che il fondamento ineliminabile per la costruzione di una società più giusta sia il rispetto della vita, soprattutto degli esseri umani più deboli e indifesi, come i nascituri, i disabili e gli anziani».
Gigli ha concluso guardando alle sfide attuali, di fronte alle quali «il Movimento per la vita saprà rinnovare e rafforzare il suo quotidiano impegno nelle periferie di una società in cui sembra prevalere la “cultura dello scarto”, assicurando una presenza operosa, che è diventata insieme più difficile e proprio per questo più necessaria».
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