Welfare

Cambiare Sert si può, ma serve una giusta causa

Tossicodipendenza : Nessuna legge impedisce i trasferimenti

di Rosanna Schirer

Mi chiamo Elena e vorrei avere delle delucidazioni in merito alla vicenda vissuta da un mio carissimo amico che era in terapia in un Sert e che avrebbe voluto seguire la sua psicologa trasferita in un altro Sert. La persona che all?epoca dei fatti dirigeva il Servizio disse che c?era una legge che lo vietava, perché non si trattava né di un cambio di residenza, né di motivi di lavoro. Potrebbe dirmi qual è questa legge e cosa dice esattamente? Elena (via internet) Risponde Riccardo C.Gatti Per prima cosa vorrei sottolineare che per quanto mi risulta, non esiste alcuna legge che impedisca di essere seguiti in un Sert diverso da quello di residenza. Comunque, normalmente è meglio che una persona sia seguita dal Sert della sua Asl per tutta una serie di motivi di vario genere. Ad esempio, se c?è un invio in comunità, è la Asl di residenza a rimborsare le rette. Inoltre se un?altra Asl si facesse carico di cittadini provenienti da altri territori… dovrebbe chiedere rimborsi per non sottrarre risorse ai cittadini direttamente assistiti (infatti ogni Asl ha un bilancio che si basa su fondi proporzionali al numero di persone residenti sul ?suo? territorio). E ancora, si preferisce riferirsi al Sert di residenza per evitare che un paziente possa essere preso in carico, contemporaneamente, da parte di più Servizi (a loro insaputa), cosa evidentemente pericolosa nel momento in cui ciascuno di questi prescrivesse farmaci o affidasse, ad esempio, metadone ecc… Detto questo, la continuazione di una terapia psicologica mi sembra in realtà un motivo valido, almeno quanto il cambio di residenza o le ragioni di lavoro, per trasferimento di un trattamento in altro Sert o, comunque, per trovare una soluzione qualsiasi al problema del paziente che gli permetta di non interrompere il rapporto stabilito con il suo terapeuta. Se questa interruzione è stata provocata contro la volontà del paziente stesso e del terapeuta, adducendo motivi burocratico-amministrativi, si tratta, a mio parere, di un grave errore che doveva assolutamente essere evitato. Le terapie psicologiche si basano anche sulla costruzione di un rapporto positivo tra il paziente ed il terapeuta. Sostituire un terapeuta con un altro introduce un elemento critico in percorsi che, già di per sè, sono particolarmente delicati e difficili.


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