Welfare
Cambia il lavoro e il modo di cercarlo
Al centro della riflessione di Mestieri Lombardia le tendenze che si stanno registrando nel mondo dell'occupazione. In un incontro ricco di spunti e interventi si è parlato delle nuove professioni e dei sistemi di occupabilità
“Desiderio di un lavoro nuovo” così Mestieri Lombardia – la rete cooperativa di agenzie per il lavoro accreditate – ha intitolato il suo convegno annuale tenutosi a fine novembre in Mind a Milano. E proprio sui cambiamenti già in corso si sono incentrati i tanti interventi aperti dal presidente del consorzio, Lucio Moioli che ricordando le 15 sedi accreditate e i servizi erogati lo scorso anno con la presa in carico di 6mila persone appartenenti alle cosiddette categorie svantaggiate (donne, neet, migranti…) grazie al lavoro di 140 persone, ha posto l’attenzione sul valore che è «il far parte di una rete di cooperative sociali come il consorzio Cgm», ma anche sulla necessità che il sistema legato all’occupazione e all’occupabilità (imprese, servizi, agenzie pubbliche e private per il lavoro) «inizi a interrogarsi su come interfacciarsi con una diversa cultura dell’impresa e del lavoro soprattutto dei più giovani».
Un incontro corale che ha voluto soprattutto essere uno stimolo alla riflessione partendo, da una parte dal progetto In-Jobs, realizzato con il sostegno di J.P. Morgan che negli ultimi due anni ha permesso l'ingresso nel mercato del lavoro di sessanta donne over 29 e altrettanti Neet e dall’altro dalla constatazione, sottolineata da Massimo Minelli, presidente di Confcooperative Lombardia, della necessità di riallineare professioni alla ricerca di persone e formazione «è un problema di oggi».
La nostra, ha ricordato ancora Alessandro Rosina dell’Istituto Toniolo è una società che sta vivendo un fenomeno di “degiovanimento”, «non solo perché ci sono meno giovani, ma anche perché se ne vanno altrove come gli expat o perché la risorsa giovanile viene sprecata come evidenzia il fenomeno Neet».
L’ultimo panel ha puntato l’obiettivo sulle politiche attive del lavoro e in particolare sul Programma Gol (Garanzia occupabilità dei lavoratori) definito “ambizioso” dai partecipanti alla tavola rotonda.
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