Sostenibilità
Caldo record, insetti alla riscossa
Coldiretti: fastidi per l'uomo, rischi per l'agricoltura
di Redazione
Le temperature elevate stanno favorendo una moltiplicazione degli insetti nelle città e nelle campagne dove sono a rischio le coltivazioni. E? quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che uno degli aspetti ?sgradevoli? del caldo record è la proliferazione di insetti fastidiosi per l’uomo come le zanzare o gli scarafaggi ma anche di quelli dannosi per le piante come i bruchi. Con le temperature più calde, quest?anno, un gran numero di uova hanno resistito all?inverno e quindi c’è una popolazione di insetti molto più vasta che ? sottolinea la Coldiretti – tende a consolidarsi con il clima favorevole. Se nelle case per il caldo sono già comparsi gli scarafaggi in molte regioni sono stati anticipati i piani di contrasto alla diffusione delle zanzare per le quali è elevato il rischio di una popolazione molto numerosa. Nei boschi e nelle pinete particolarmente grave è la presenza della processionaria, un bruco che attacca pini e querce che – sottolinea la Coldiretti – può provocare fastidi di natura allergenica dovuti ai peli urticanti che porta sul dorso. Per l’agricoltura in pericolo – continua la Coldiretti – c’è la frutta che rischia di essere colpita dalle larve, ma vanno ricordati anche i casi della mosca dell’olivo e della cocciniglia mentre non sono escluse incursioni di cavallette che svernano nel Nord Africa e si muovono con le correnti d’aria. I cambiamenti climatici che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi si fanno sentire nelle campagne con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, un maggiore rischio per gelate tardive, l’aumento dell’incidenza di infezioni fungine e dello sviluppo di insetti. Per questo, di fronte alla maggiore frequenza di questi fenomeni nelle campagne – conclude la Coldiretti – si stanno diffondendo sistemi di monitoraggio per verificare l’arrivo eventuale di insetti che utilizzano trappole sessuali o altri meccanismi che consentono di adottare tecniche di lotta a basso impatto ambientale come i trattamenti ?biologici? con prodotti a base di Bacillus thuringensis nei boschi colpiti dalla processionaria.
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