Formazione

Calcio/ Ritorno a casa (verso Pechino)

Luca Pancalli è tornato negli uffici del Comitato italiano paralimpico ad occuparsi dei 20mila «sfigati», come ha simpaticamente chiamato gli atleti diversamente abili...

di Redazione

Luca Pancalli è tornato negli uffici del Comitato italiano paralimpico ad occuparsi dei 20mila« sfigati», come ha simpaticamente chiamato gli atleti diversamente abili. Atleti che si stanno preparando per partecipare alla XIII Paralimpiade estiva che si svolgerà a Pechino dal 6 al 17 settembre 2008, qualche settimana dopo le Olimpiadi, com?è consuetudine.

«Siamo entrati nella delicata fase di preparazione, dobbiamo mettere gli atleti nelle condizioni migliori per fare una grande Paralimpiade», considera Pancalli. In altre parole devono esserci i fondi. Portare la rappresentativa italiana a Pechino 2008 richiede un impegno finanziario superiore al milione di euro.

«Si prospettano Paralimpiadi imponenti sia per le infrastrutture che dal punto di vista dell?accessibilità», prosegue Pancalli, che un anno fa ha svolto un sopralluogo nei siti di gara. «E poi hanno una forte valenza sociale e storica. In Cina da quattro anni è in corso una grande promozione dello sport tra i disabili, e alcuni di essi sono diventati talenti e campioni. I Giochi, inoltre, hanno contribuito ad aprire il Paese verso l?esterno».

Ma dove nascono gli atleti paralimpici? Nello sport di base e nei centri di riabilitazione. La promozione dello sport tra i disabili è una delle priorità nell?agenda di Pancalli che annuncia l?avvio dei cantieri della nuova cittadella dello sport nell?area delle Tre Fontane concessa dal Comune di Roma. «Sarà un centro di preparazione sportiva aperto a tutti, disabili e non, con corsi di avviamento e avanzati per tutti gli sport. Un investimento da 17 milioni di euro che ci impegnerà per tre anni».


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