Welfare

Calcio: quel problema che si fa finta di non vedere

Ogni volta che capitano serate buie come quelle di Roma si fa un gran parlare di sicurezza e calcio. Ma basterebbe aprire gli occhi per accorgersi che il problema è tutt'altro che misterioso. Ecco alcune immagini, disponibili su Youtube dal 2012, che chiariscono in modo lampante il rapporto malato tra Ultras e società calcistiche

di Lorenzo Alvaro

«Mi hai promesso altre cose!». Il protagonista del video in copertina, che sovrasta uno dei dirigenti del Piacenza si chima Davide Reboli, anima degli Ultras del "Piace”. Non c'è bisogno di molte spiegazione.
 

Davide Reboli guida la curva piacentina in un corteo

Il dirigente, coda tra le gambe e modi ossequiosi, si fa ricordare che i patti non erano quelli. Non sappiamo cosa fosse stato promesso al capo Ultras. Non è quello l'importante. Quello che invece è importante e risaulta evidente  dalle immagini è il legame strettissimo tra le società calcistiche, in questo caso il Piacenza Calcio, e le loro tifoserie organizzate.

Reboli non si trattiene minimamente dicendo al dirigente, che arriva da altre esperienze a Lucca e La Spezia, forse per la gestione di situazioni economiche difficili, «se chiamo uno di Lucca sai cosa mi risponde? Che sei un pagliaccio. Ma qua mica è Lucca, io ti piglio a schiaffi. Questa città ha fatto la galera, denuncie e diffide. Te non sei nessuna qua. Te sei una merda». La risposta è un balbettante «ma no dai, Davide… non fare così».

Le immagini poi passano ad una scena forse ancora più clamorosa. Reboli è nel mezzo del campo di allenamento e discute coi giocatori. (Qui sotto la seconda parte del video). 

https://www.youtube.com/watch?v=nFB91W1kMRc


Minacce, del tipo «non urlare in faccia a Reboli che hai finito tutto», e insulti «siete delle merde». La questione è che secondo il capo ultras i giocatori non si impegnano. A chi prova a replicare viene risposto «tu ti stai ribellando un po' troppo». Ribellando! Una frase che chiarisce come sia assolutamente riconosciuto e chiaro che Reboli, all'interno del campo sportivo e delle strutture della società sia un'autorità riconosciuta.  

Le immagini, ribadisco, non hanno bisogno di ulteriori spiegazioni.

Rimangono alcune domande. Perchè, visto che è evidente come la società permetta certe libertà agli Ultras, la questione venga sempre posta come imputabile allo Stato e riguardante la sicurezza pubblica? Che tipo di rapporto c'è e come si concretizza tra club e tifosi organizzati?
Spesso si parla dei rapporti tra calciatori e tifosi impotando agli atleti di fraternizzare troppo con le curve. I giorcaoti del Piacenza, come quelli di tutte le altre squadre, di fronte ad una pseudo autorità riconosciuta dal club come dovrebbero comportaresi?

E infine la domanda più importante: perchè queste immagini, come moltre altre, pubblicate e reperibili in rete da molti anni (in questo caso due) non hanno mai prodotto nient'altro che qualche commento divertito?


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