Comitato editoriale
Calcio d’inizio per il “Mondiale della chiesa”
Finale il primo giugno per la Clericus Cup che prende il via questo weekend. Solo quattro le squadre che hanno partecipato a tutte le edizioni, a partire dal 2007: oltre ai campioni in carica del North American Martyrs, il Collegio Urbano, Mater Ecclesiae e Sede Sapientiae. A organizzare il campionato di calcio riservato a seminaristi e sacerdoti, giunto alla sua XIII edizione, il Centro sportivo italiano che quest'anno celebra i suoi 75 anni
di Paolo Biondi
La finale si giocherà il prossimo 1° giugno, lo stesso giorno della finale di Champions League. Ma le coincidenze finiscono qui, perché nella Clericus Cup giunta alla sua XIII edizione è importante sì vincere ma ancora di più giocare e crescere insieme. «L’importante è fare comunità, ecco perché abbiamo deciso di fare il torneo insieme sacerdoti e seminaristi, anche se le differenze di età a vantaggio dei più giovani lo sconsiglierebbero. Lo sport è uno strumento bello per potere crescere, accogliere e potere educare», ha detto Vittorio Bosio, presidente del Centro Sportivo Italiano, presentando la nuova edizione per questo che si definisce “il mondiale della Chiesa”, il campionato di calcio a sedici squadre riservato a seminaristi e sacerdoti.
Al torneo, che inizierà questo weekend e proseguirà il 6 e 7 aprile e il 4 e 5 maggio per esaurire la fase a gironi di quattro squadre ciascuno, per poi passare ai quarti di finale il 18 maggio, alle semifinali il 25 maggio e alla finale, come si diceva il primo giugno, parteciperanno 359 calciatori. Gli italiani fanno la parte del leone con 34 convocati, ma sono seguiti a stretto giro da 31 messicani e 26 nigeriani. Ventuno gli statunitensi, con la particolarità che appartengono tutti al North American Martyrs, il seminario che ha la squadra campione in carica; seguono i giocatori provenienti da Spagna (19), Brasile (17), Colombia (17), Repubblica Democratica del Congo (15), Camerun (13), Tanzania (10) e a seguire gli altri per un totale di 67 diverse nazionalità rappresentate, espressione di cinque continenti.
Qui e nelle altre immagini alcuni momenti della presenzatazione ufficiale della XIII Clericus Cup
Solo quattro le squadre che hanno partecipato a tutte le edizioni, a partire dal 2007: oltre ai campioni in carica, il Collegio Urbano, Mater Ecclesiae e Sede Sapientiae. La squadra vaticana si è accordata con il vicariato: così torna nel torneo il Pontificio Seminario Romano Maggiore insieme con i chierichetti del Papa del Preseminario Romano, tutti insieme a formare la neonata formazione del Romano Vaticano che, ovviamente, vanta tifosi «molto in alto».
Sarà possibile seguire i risultati del campionato non solo sul sito internet apposito (www.clericuscup.it) e sui social network, ma anche sulla Radio Vaticana e su Tv2000. A tale proposito c’è da registrare una particolarità: lo scorso anno si è avuta la prima radiocronaca integrale di una partita di calcio trasmessa dalla Radio Vaticana nei suoi 80 anni di storia, con la fina della XII Clericus Cup e con un radiocronista d’eccezione, Carlo Nesti, ben noto alle radiocronache sportive.
Il Csi tiene in particolare modo a questa edizione della Clericus Cup perché coincide con il suo 75° compleanno che sarà celebrato il prossimo 11 maggio con una udienza con il Papa: «Vogliamo ribadire le nostre radici per dare attualità all’attività sportiva come strumento per incontrare i giovani», ha detto Vittorio Bosio.
E Daniele Pasquini, presidente provinciale del Csi a Roma, ha tenuto a sottolineare che se la Clericus Cup attira l’attenzione dei media non bisogna dimenticare le migliaia e migliaia di ragazzini che ogni settimana calcano i campi degli oratori: «Più di 200 squadre del Csi solo a Roma giocano tutti i sabati».
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