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Calano i malati, non l’attenzione

Presentata alla Camera la relazione sulle strategie contro l'HIV nel '97. I dati sono stati raccolti dall'Istituto superiore di sanit

di Redazione

In Italia, alla fine del ?97, sono stati segnalati circa 41mila casi di Aids. Un dato confortante, visto che il numero di ammalati, in costante aumento fino a metà del ?96 quando veniva segnalata una media di 1.400 soggetti infetti ogni trimestre, risulta oggi in notevole calo. Nel corso del ?97, i nuovi casi sono stati circa 800 ogni tre mesi, con una diminuzione complessiva del 30 per cento rispetto all?anno precedente. Una tendenza che ha interessato tutte le principali categorie di esposizione, anche se è risultata meno evidente nei casi attribuibili alla trasmissione sessuale, e si è verificata su tutto il territorio nazionale: sia al Centro-nord, un?area ad alta incidenza di contagio, sia al Sud, zona dove invece si verificano meno episodi di trasmissione. I dati sull?andamento della diffusione dell?Aids sono riportati nella relazione al Parlamento sullo stato di attuazione delle strategie per fronteggiare la malattia nel ?97, messa a punto dal Centro operativo Aids del ministero della Sanità. Questa improvvisa inversione di tendenza sembra essere dovuta all?effetto delle nuove combinazioni di farmaci antiretrovirali che hanno allungato i tempi di incubazione dell?Aids: vale a dire che non insorgono casi che si sarebbero invece verificati in assenza dei nuovi trattamenti. Un dato che – sottolinea la relazione – va interpretato con prudenza perché, a fronte del calo dei casi di malattia conclamata, non è detto che si stia verificando un esaurimento del serbatoio di infezione. Esiste, infatti, un grosso limite al monitoraggio del contagio da Hiv. A differenza di quanto avviene per i casi di Aids, che sono soggetti a notifica obbligatoria, non esiste un sistema di sorveglianza nazionale dell?infezione da immunodeficienza. Sono però attivi in alcune regioni (Lazio, Veneto, Umbria, Calabria e nella provincia autonoma di Trento) sistemi di sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione che forniscono indicazioni utili sulla tendenza dell?espansione del virus e sulle caratteristiche delle persone colpite. I dati raccolti da queste fonti permettono di rilevare che il numero di nuove diagnosi di infezione da Hiv sta lentamente diminuendo, ma che nel ?96 ancora si registravano mille nuovi casi nel Lazio e 400 nel Veneto. Inoltre, le caratteristiche delle persone infette stanno cambiando: aumenta l?età al momento della diagnosi, è in lenta ma costante crescita la proporzione di donne infette, mentre diminuiscono i tossicodipendenti e tende ad aumentare la trasmissione sessuale. Vuol dire che l?incidenza di nuovi casi sta diminuendo, ma a questo fa fronte un possibile incremento del numero di persone viventi con immunodeficienza e un sensibile calo del numero totale delle persone infette.


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