Formazione

#calabriAttiva, a Reggio start up in Fiera

di Serena Carta

“Il nostro obiettivo primario è mostrare ai giovani dello Stretto, e non solo, come sia possibile sviluppare progetti sul nostro territorio senza dover emigrare. Si tratta di una forzatura nei confronti dello stato attuale della società reggina e calabrese, annichilita da anni di mala amministrazione e cattiva narrazione di se stessa. Le grandi idee e i grandi lavoratori ci sono, spesso sono chiusi dentro casa per paura di disperdere il loro potenziale creativo in un ambiente che non li capisce e non li sa accogliere. Con la prima Fiera delle start up dello Stretto, Terrearse LAB ha deciso di iniziare a costruire un luogo fisico e ideale dove creatività e innovazione troveranno sempre un tetto dove ripararsi, un ‘pasto caldo’ e un comodo giaciglio dove sognare.”

Non aspettavo altro. Poter parlare finalmente con qualcuno dell’associazione Terrearse Lab, che con Sud Altrove – il viaggio/inchiesta dedicato a rispondere alla domanda “com’è che se ne vanno tutti dal sud?” che ha dato origine a un documentario e a un e-book scaricabile a questo link – è stata fonte di ispirazione per l’apertura di #cervellidiritorno.

All’email che ho mandato a Terreaerse LAB per chiedere un’intervista mi ha risposto Alessio Neri, che ho poi scoperto essere il fondatore di Asterisk edizioni, la casa editrice che ha pubblicato l’e-book di uno dei protagonisti di questo blog, Andrea Paracchini.

«Tutto è nato nel 2008 quando abbiamo aperto il blog collettivo Libera Reggio Lab, che voleva raccontare il punto di vista sul mondo degli under-35 reggini – inizia a raccontarmi Alessio – Siamo arrivati ad avere 20 collaboratori. Con i più motivati si è poi creata un’associazione omonima, che è successivamente diventata Terraarse, e abbiamo fondano una testata giornalistica registrata». Terrearse LAB ha la sua sede nel centro di Reggio Calabria, ma Alessio mi parla da Roma, dove vive e lavora. E’ un’associazione di promozione culturale e sociale attiva in vari campi: dall’informazione alla promozione della cittadinanza attiva, dalla salvaguardia dell’ambiente alla sensibilizzazione dei diritti umani. «Negli anni abbiamo organizzato tante attività – workshop, presentazioni di libri, barcamp – con l’idea di rappresentare un punto di riferimento per la promozione culturale sul territorio reggino. Un luogo dove vige la regola del ‘fare’ e la filosofia del ‘non abbiamo niente da perdere’».


Già, niente da perdere in una città che proprio di buona salute non gode. Tra la macchina burocratica che rende tutto più difficile e la tendenza dei reggini ad autocommiserarsi e a restare immobili, «a Reggio si fa una fatica incredibile». Alessio mi spiega che il Comune è commissariato (è stato il primo capoluogo di provincia ad essere sciolto per mafia, ndr) e che, come succede in questi casi, «tutti gli immobili pubblici inutilizzati sono in vendita; le gare però vanno a vuoto a causa dei prezzi esorbitanti, nonostante nelle tubature dei palazzi del centro storico scorra acqua salata!». Ed è proprio in uno di questi immobili che Terrearse LAB vorrebbe aprire uno spazio di co-working pubblico sul modello del romano Millepiani: «L’idea ci è venuta con Sud Altrove, mentre stavamo girando l’Italia a caccia di calabresi emigrati, ed è stata poi confermata da una raccolta firme che presto presenteremo alla politica. Abbiamo disegnato il progetto dello spazio di co-working insieme ad architetti e commercialisti. Ci piacerebbe poter offrire a tutti i giovani di Reggio un luogo dove proporre e dare forma alle loro idee: la città è piena di talenti che rimangono chiusi in casa, noi vogliamo farli uscire e portarli in piazza!».

Questo è anche il desiderio condiviso che sta alla base del lancio della prima Fiera delle start up dello stretto: «Un evento con cui vogliamo creare un precedente – dice Alessio – Nonostante il tessuto sociale calabrese possa essere davvero apatico, laddove c’è, la voglia di fare è più potente di quella che avrebbero tutti i cittadini messi insieme. E noi vogliamo offrirle la possibilità di esprimersi». Dal 19 al 21 giugno Reggio Calabria sarà così la protagonista assoluta dell’innovazione al servizio del territorio e della performance di chi, come dicono a Terrearse, “si sta costruendo il futuro con le proprie mani”. 15 20 start up calabresi e siciliane saranno presenti nel padiglione espositivo per raccontarsi e incontrare curiosi cittadini e imprenditori della regione, mentre il programma di conferenze e workshop sarà scandito da tre filoni principali: il rapporto tra prodotti tipici locali e la rete, la valorizzazione del settore turistico attraverso i nuovi strumenti digitali, l’imprenditoria femminile e giovanile nello Stretto. Non mancherà infine un barcamp dove presentare idee, sogni e progetti e, perché no, vincere anche un premio in denaro per dargli vita.

Creatività, voglia di fare, entusiasmo: lo stretto di Messina sarà attraversato da un’onda anomala che farebbe invidia alla furia di Cariddi!

 

 

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