Politica

Cacciari: Veltroni non ha più le truppe

Il sindaco di Venezia spiega perché non ha firmato la petizione anti gioveno

di Redazione

“E’ poco saggio dichiarare il conflitto quando non si e’ in grado di sostenerlo. Dichiari guerra se hai un esercito in grado di combattere e di fronteggiare l’avversario, altrimenti devi fare altro”. Lo dichiara in un’intervista al Giornale il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, intervenendo sulla questione della petizione del Pd ‘Salviamo l’Italia’. “Ho detto che è un’iniziativa sballata – precisa in merito alla petizione – nel senso che propone un messaggio contraddittorio rispetto all’immagine che Veltroni ha voluto dare di se’. Peggio ancora, è anche un’iniziativa inutile: non è con le spallate che si muta la situazione. Anzi, si rischia di frantumarsi la spalla”. Secondo il primo cittadino, “è necessario costruire un partito su basi federali, cosi’ come piu’ volte abbiamo ribadito. E poi bisogna trovare una linea coerente che superi queste ‘guerre’ tra correnti inutili di cui nessuno capisce il senso. Abbiamo uno strumento, il Pd – aggiunge Cacciari – bene, apriamolo al confronto, mettiamoci a lavorare seriamente. Veltroni si metta a lavorare per il partito, per costruirlo in maniera seria”. “Le correnti nei partiti ci sono sempre state – sottolinea il sindaco di Venezia – anzi fanno parte di tutti i partiti seri. Le avevano tutti, ma funzionavano diversamente. Le correnti c’erano nella Democrazia Cristiana, c’erano anche nel vecchio Pci. Fra Amendola e Ingrao ci sono stati scontri durissimi, ma su tesi serie. Si discuteva, si lottava anche. Chi perdeva pero’ non andava via per fondare il partitino del 2 per cento che non serve a niente, tutto funzionava in maniera diversa. Adesso invece l’oggetto del contendere sono gli assessori, le poltrone, non c’e’ altro. Mancano i contenuti strategici – conclude il sindaco – E se questo non c’è, la lotta è solo tra pezzi di oligarchie, appunto, per un deputato o un senatore in piu’ o in meno”.


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