Famiglia

Caccia al nuovo Mennea

L’insegnamento della ginnastica entra nelle elementari. Per far crescere meglio i nostri ragazzi? No, perché le federazioni possano reclutare campioni in erba

di Pasquale Coccia

Il ministro della Pubblica istruzione Luigi Berlinguer ha deciso che lo sport farà capolino nella scuola elementare già dall?anno scolastico che sta per cominciare.

La decisione è il risultato del protocollo d?intesa firmato nel marzo scorso tra il Coni e il ministero della Pubblica Istruzione, che prevede l?attuazione di un progetto nazionale di attività motorie, fisiche e sportive nelle scuole di ogni ordine e grado con la partecipazione di tutti gli alunni. L?attività motoria sarà proposta sotto la forma di gioco-sport durante le ore di lezione e al di fuori dell?orario scolastico.

«L?educazione motoria per gli alunni dai 6 agli 11 anni avrà carattere ludico, polivalente e partecipativo», precisa la circolare che il ministro ha inviato ai direttori delle scuole elementari in questi giorni. «Il gioco sarà strumento di apprendimento. Tutti devono poter apprendere e partecipare». Sembrerebbe un passo avanti importante, quello di Berlinguer, che estende il diritto all?attività motoria anche ai ?minori? della scuola elementare, visto che fino a oggi il privilegio era riservato solamente agli alunni delle scuole medie inferiori e superiori, mentre quelli delle materne e delle elementari sono stati costretti a praticare lo sport presso le società sportive esterne alla scuola (si calcola che in media per ogni bambino una famiglia spenda 800 mila lire all?anno).

La vera novità, però, è che a gestire l?attività motoria di centinaia di migliaia di ragazzi sarà il Coni attraverso le federazioni sportive, le associazioni, gli enti di promozione. Insomma, mentre 20 mila diplomati Isef aspettano di trovare una prima occupazione nella scuola, il ministro Berlinguer manda gli istruttori del Coni a promuovere il giocosport. Lo chiamano così per addolcire gli animi, ma dietro questo termine si cela la politica della selezione e della competizione tanto cara al Coni e a Pescante. Si parte dai bambini, pur di avere campioni e medaglie olimpiche.

Il Coni, responsabile dello sport agonistico italiano di alto livello, ha registrato un magro numero di medaglie ai recenti campionati mondiali di atletica di Atene. Una ragione in più per considerare la scuola un vasto bacino dove pescare futuri campioni. E la scuola elementare è il primo posto dove gettare le reti. Roma 2004, a questo proposito, avrebbe rappresentato un?occasione irripetibile. Chissà che la bocciatura della candidatura romana non possa servire a promuovere uno sport più a misura di bambino.

L’opinione
Scolari aggrediti

Il documento di intesa tra ministero della Pubblica istruzione e Coni che è arrivato ai provveditorati il 1 agosto è molto confuso. Le preoccupazioni maggiori riguardano le elementari, per le quali il ministero non si assume le responsabilità che gli competono e appalta al Coni l?attività motoria: in teoria per renderla importante, nella pratica per distruggerla. Per il primo ciclo si lascia tutta l?attività alle maestre, con i risultati disastrosi sotto gli occhi di tutti. Per il secondo ciclo, invece, si cita solo il giocosport come fosse l?unica attività da affrontare. Assurdo! Ed è gravissimo che si parli solo di progetti proposti da federazioni e associazioni. Eppure i programmi assegnano al giocosport solo un ruolo marginale… Ma la forza del Coni crea magiche trasformazioni. E la presenza degli insegnanti di educazione fisica resta virtuale. Invece gli allenatori delle federazioni, incompetenti rispetto ai programmi delle elementari, per addestrare i bambini. Con i problemi corporei che i bambini manifestano in modo sempre più grave, si demanda a chi non sa nulla delle elementari un lavoro che potrà essere solo disastroso (come dimostrano gli esiti dello sport in età precoce). Il ministro insomma legittima una situazione di aggressione ai bambini.

di Bruno Mantovani, presidente Assoc. insegnanti di educazione fisica

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