Volontariato

C’è la carrozzina da spiaggia. Due ruote amiche della sabbia

Si chiama Job. L’ha inventata Raffaele Grosso, un ingegnere napoletano che lavorava nell’aeronautica.

di Francesco Agresti

Cosa potevano avere in comune un aereo e una carrozzella? Niente, fino a quando Raffaele Grosso non ha deciso di mutuare dal settore aeronautico alcune tecnologie e utilizzarle per migliorare la vita di chi è costretto su una sedia a rotelle. Grosso è un imprenditore napoletano, autodidatta, ha 45 anni, 5 figli e un chiodo fisso. Dopo aver lavorato per molti anni in un?azienda, creata insieme al fratello, che produce soluzioni ad alto contenuto tecnologico per il settore aeronautico e aerospaziale, ha deciso di ricominciare tutto daccapo e di realizzare un?idea che da tempo gli balenava per la mente. è nata così, sei anni fa, a Cercola, nell?hinterland napoletano, la Neatech: 15 dipendenti, età media 27 anni, un fatturato di un milione di euro e 6 brevetti registrati. Vita: Perché ha deciso di cambiare così radicalmente la sua vita? Raffaele Grosso: Quando ancora lavoravo tra carrelli di atterraggio, serbatoi subalari e moduli per satelliti, iniziai a realizzare carrozzine in fibra di carbonio. Quando ho capito che non c?era spazio per questi miei progetti, ho lasciato l?azienda. Dopo aver realizzato questi prototipi sono stato chiamato dalla Invacare, azienda statunitense principale produttore al mondo di carrozzine: ho lavorato per loro come consulente per tre anni, non sono riuscito a resistere oltre, avevo bisogno di un spazio tutto mio dove realizzare le mie idee. Vita: Quali sono state le sue prime invenzioni? Grosso: La prima innovazione è stata una sedia a rotelle che si restringe senza obbligare il disabile ad alzarsi. L?idea mi è venuta osservando il meccanismo che regola la chiusura dei carrelli degli aerei, così ho brevettato un sistema posto al centro della carrozzina, che permette alla sedia di passare negli spazi stretti semplicemente abbassando una leva. Partendo sempre dalla tecnologia utilizzata dai carrelli degli aerei abbiamo brevettato la carrozzina basculante chiudibile. Prima di questa invenzione la sedia era o chiudibile o basculante: io ho unito le due cose. La basculante permette di portare parte del peso sulla schiena, poi si allunga la sedia e si riesce a cambiare posizione. Ancora oggi è l?unica carrozzella basculante chiudibile al mondo. Vita: E poi? Grosso: Cinque anni fa ho iniziato a pensare a una carrozzella che andasse bene anche per il mare. Ogni anno, a fine settembre, mi portavano delle sedie a rotelle che avevano bisogno di manutenzione perché rovinate dalla sabbia. Iniziai a pensare a un ausilio che permettesse di andare nell?acqua e di muoversi agevolmente sulla sabbia e su terreni sconnessi. Nel settore aeronautico testavamo i materiali con la nebbia salina mettendo a punto dei trattamenti superficiali protettivi. Ho realizzato un primo prototipo in alluminio ricoperto con un tessuto impermeabile simile a quello dei costumi da bagno, dotato di due ruote che hanno la stessa configurazione di quelle del Path Finder, la sonda della Nasa per Marte, progettate prendendo spunto dalla pianta della zampa del cammello che quando si schiaccia sulla sabbia si allarga. Vita: Perché l?ha chiamata Job? Grasso: Semplice, sta per “Jamme o? bagno”. E sa invece come abbiamo chiamato la sedia che permette di scendere con facilità dalle scalette degli aerei? Jet. Che sta per “Jamme e turnamme”.


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