Non profit

C’è l’Onu tra le vittime in Iraq

L'appello del presidente dell'ong Terre des Hommes, Raffaele Salinari, dopo le decisione del governo di tagliare del 20% i contributi alle Nazioni Unite.

di Riccardo Bonacina

Caro Bonacina, attraverso Vita vorrei lanciare una lettera- appello in favore del mantenimento della quota che l?Italia destina come donazioni volontarie alle Nazioni Unite. L? ONU ha deciso di chiudere le sedi in Europa, Italia inclusa, e questo ovviamente per mancanza di risorse. A fronte delle molteplici richieste d?intervento a favore del mantenimento della pace ed al sostegno dei processi di sviluppo dei popoli, l?Onu vede da qualche tempo progressivamente diminuire i contribuiti degli stati nazionali, primi tra tutti gli Stati uniti, che anzi sono debitori al Palazzo di vetro di cifre colossali. In questo contesto di fortissima crisi dell?unica istituzione internazionale condivisa e legittima, si inserisce la decisione del governo italiano di tagliare di oltre il 20% i contributi volontari a fronte, si dice , di un maggior impegno nei programmi multilaterali decisi in sedi come il G8. Ora non so se si tratta dell?ultima trovata di ?finanza creativa? del governo in politica internazionale, ma quello che è invece certo è che questa gravissima decisione viene motivata da ?compatibilità di bilancio? dal premier Berlusconi ma anche, aggiungerei senza tema di essere smentito, con il dover onorare i recenti impegni internazionali presi dal nostro paese, leggi guerra in Iraq. Oltre la gravità della decisione in se quindi, si aggiunge il trucco tutto politico, oltre che contabile, di far rientrare dalla finestra quello che una mobilitazione politica importante aveva recentemente evitato e cioè il tentativo, denunciato e sventato anche dalla nostra organizzazione insieme alle altre Ong internazionali, di azzerare i fondi per la cooperazione allo sviluppo spostandoli sul sostegno alla missione in Iraq. Ora si cerca di pagare il debito nei confronti della ?coalizione dei volenterosi? sottraendo fondi a quello stesso organismo multilaterale di cui, nelle situazioni strategicamente meno interessanti come l?Africa, s?invoca ipocritamente la presenza.. Quindi saranno le Nazioni unite, prime vittime istituzionali della guerra illegale contro l?Iraq, a pagarne le conseguenze. Invitiamo perciò tutte le associazioni di solidarietà internazionale, e quanti hanno a cuore una politica estera di pace ad attivarsi, come sta facendo la nostra associazione in questi giorni, affinché quest?inammissibile decisione venga revocata e l?Italia torni ad essere uno dei maggiori sostenitori delle Nazioni unite.

Raffaele K Salinari, Terre des Hommes

Caro Salinari, rilanciamo il tuo appello sperando in una vera mobilitazione. L?Onu è certo da riformare, ma un futuro senza Nazione Unite sarebbe ancor più minaccioso e preda dei prepotenti.

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