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Byron Moreno: il mio vero mito

Un uomo per cui la vera mission sembra quella di superare i limiti dell'imaginazione. Nella realtà.

di Maramao

Fifa vigliacca. Ancora una volta il gotha del calcio universal-globale pone e impone lacci e lacciuoli all’estro e alla fantasia. Dopo aver impedito agli idoli pedatori d’indossare canotte con sopra scritte, magari intelligenti, che non fossero quelle degli sponsor. Dopo aver vietato ogni forma di preghiera in campo da parte dei 22 in campo più arbitro, guardalinee e quarto uomo, quand’anche fosse un segno della croce sbrigativo. Dopo avere posto il niet contro le esultanze dei bomber che, se corrono sotto la curva, si beccano il giallo. Dopo aver bandito dai rettangoli verdi la numerazione tanto cara ai vecchi rimbambiti come me (per cui il 2 e il 3 erano i terzini, il 5 lo stopper, il 6 il libero, il 10 il regista, il 7 l’ala e il 9 la punta) e aver indotto i “nostri” a porre in bella mostra sopra le terga cifre da ragioneria, tipo 77, 38, 55 e via discorrendo. Il tutto per scopi di marketing. Dopo tutta questa immane serie di castronerie, i soloni della Fifa hanno preso un altro po’ po’ di decisione, pensate: hanno preso a indagare su una tanto brava persona, ai secoli nota come Byron Moreno. Un altro duro colpo alla fantasia e allo spettacolo nel mondo pallonaro, di cui il fischietto ecuadoriano è da sempre artefice supremo. Come Maradona. Pelé e Platini. Lui sì capace di dar spettacolo. Come pochi. Il motivo di un provvedimento tanto iniquo per non dir di peggio? Verificare le voci che delinquenti fanno circolare in Giappone, Italia ed Ecuador sulla sua presunta mala fede. Mavvià, invece di ringraziarlo lo mettono sotto inchiesta. Una vera vergogna! Chi infatti, se non il mitico Byron, simpatico anche nell’incedere, poteva dare 12 minuti di recupero per far vincere la squadra nella circoscrizione in cui s’è candidato (Quito), ribaltando il risultato da un insipido e sconveniente 2 a 3 ad un bello e pieno 4 a 3 sul modello di Italia-Germania? Ma solo lui, il genio sublime delle giacchette nere. Chi infatti nella stessa partita, se non il bel Byron (dai, è anche bello in fondo…), sarebbe mai riuscito a dare due rigori inesistenti, espellere due calciatori ingiustamente, prima convalidare e poi annullare un gol, rischiando di venire alle mani col guardalinee? Lui, il genio sublime delle giacchette nere. Di qui l’appello che mi sento di fare ai bacchettoni di Ginevra: altro che processi. Byron Moreno for President. Magari della Fifa. Al posto di Blatter.


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