Cultura

Bush in Vaticano: Pax Christi, Papa non farà sconti

E' opportuno e doveroso' che le porte della Santa Sede si aprano per riceverlo, sostiene in un comunicato Pax Christi.

di Redazione

Il Papa non fara’ sconti al presidente degli Stati Uniti George W. Bush, che ricevera’ il prossimo 4 giugno in Vaticano. Ed e’ ”opportuno e doveroso” che le porte della Santa Sede si aprano per riceverlo. Ne e’ convinta Pax Christi Italia, che in una nota auspica che l’incontro tra papa Wojtyla e il presidente Bush ”possa favorire la fine della guerra e l’avvento della pace”. Nelle dichiarazioni pubbliche o nei colloqui riservati, ritiene l’organizzazione ecclesiale, il Papa non manchera’ di richiamare il cristiano Bush al valore della dignita’ umana, contro ogni tortura, agli ”effetti incontrollabili e alle conseguenze tragiche della guerra”, alla necessita’ di rispettare le regole anche in tempo di guerra, e ai doveri verso i poveri del capo della ”nazione che governa le regole e il sistema dell’economia”. ”Tra qualche giorno – si legge nella nota diffusa da Pax Christi – il presidente dell’Amministrazione USA, Gorge W. Bush sara’ ricevuto in udienza da Giovanni Paolo II. Abbiamo sempre sostenuto che il dialogo e l’accoglienza sono beni preziosi da condividere con tutte le persone che bussano alla porta. Opportuno e doveroso, pertanto, che le porte della Santa Sede si aprano alla visita di Bush nella speranza che questo possa favorire la fine della guerra e l’avvento della pace”. ”Siamo certi – prosegue la nota – che il dovere dell’accoglienza non procurera’ alcuno sconto sulle cose che il Papa vorra’ dire, pubblicamente o in modo riservato, all’illustre ospite. E’ l’occasione giusta per ripetere al credente Bush il richiamo evangelico al valore della dignita’ di ogni persona, a qualunque razza, religione, etnia o popolo appartenga: in ogni donna e in ogni uomo siamo chiamati a riconoscere la persona stessa del Cristo. La tortura, l’umiliazione degradante, il disprezzo della vita umana…non sono che le forme piu’ basse dell’offesa alla persona soprattutto se chi le pratica dice di professare la fede nel Cristo che ha predicato e praticato l’amore dei nemici e dalla cattedra della croce ci ha consegnato l’insegnamento del perdono”. ”Siamo certi – afferma Pax Christi – che il Papa non manchera’ di ricordare tutta la propria contrarieta’ alla guerra in Iraq dagli effetti incontrollabili e dalle conseguenze tragiche. Siamo certi che Giovanni Paolo II ripetera’ a Bush che anche a proposito del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite: Pacta sunt servanda. ‘Risulta opportuno richiamare questa regola fondamentale, soprattutto nei momenti in cui si avverte la tentazione di fare appello al diritto della forza piuttosto che alla forza del diritto”’, come ha scritto Giovanni Paolo II nel messaggio per la 37ma Giornata Mondiale della Pace, il 1 gennaio 2004. ”Non abbiamo dubbi – conclude la nota – che l’amore ai poveri che abita il Vangelo trovera’ espressione concreta nelle parole che il Papa rivolgera’ al capo della nazione che governa le regole e il sistema dell’economia che generano l’ingiustizia pagata a prezzo della vita da milioni di persone.


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