Mondo

Bush il neomoralista, le reazioni Usa

''Parole dure, misure fiacche'', scrive il 'New York Times'

di Paul Ricard

Dopo averla sciorinata in pubblico, con una conferenza stampa lunedi’ e con il discorso a Wall Street di ieri, il presidente americano George W. Bush cerca di imprimere oggi un’accelerazione alla sua agenda. Bush sollecita al Congresso il varo della ‘Super-Agenzia’ per la sicurezza interna e delle misure ieri proposte contro gli scandali finanziari. Bush ha iniziato la sua giornata con incontri con esponenti del Congresso e fara’ poi un discorso a dipendenti federali che dovrebbero entrare nella nuova ‘Super-Agenzia’ (una parte dei 170 mila previsti). L’accoglienza della stampa, dei mercati e del Congresso alle sue proposte contro gli scandali finanziari e’ stata fredda: ”parole dure, misure fiacche”, scrive il ‘New York Times’ in prima pagina, traducendo un sentimento diffuso. Un esempio: il presidente ha annunciato fondi supplementari per 100 milioni di dollari (il 20% in piu’) per la Sec, la Consob d’America; ma i parlamentari ne hanno gia’ chiesti di piu’, 300. La posizione del presidente e’ indebolita da imbarazzi suoi personali e del suo ‘vice’ Dick Cheney. A lui è stata piu’ volte rimproverata negli ultimi giorni una vecchia storia di azioni vendute in modo non irreprensibile tra il 1989 e il ’90. E, contro Cheney, un gruppo di avvocati che si battono per il rispetto del diritto negli Stati Uniti, Judicial Watch, ha pronta una denuncia per frodi in bilancio dell’azienda che l’attuale vice-presidente diresse per cinque anni, la Halliburton (macchinari per l’industria petrolifera). Delle pratiche della Halliburton, si sta gia’ interessando la Sec. ‘Judicial Watch’ ha annunciato la sua iniziativa con una conferenza stampa. Gli avvocati ritengono che l’offensiva dell’Amministrazione contro le pratiche disoneste di managers e amministratori che hanno causato una serie di scandali finanziari in America, sia solo mirata a stornare l’attenzione dai guai di Cheney e della Halliburton. Per quanto riguarda la ‘Super-Agenzia’, cioe’, per usare la terminologia ufficiale, il nuovo Dipartimento per la sicurezza interna, numerose commissioni parlamentari se ne stanno occupando. E’ probabile che il Congresso, su questa proposta, agisca in fretta, come non sta facendo su altri fronti che interessano la Casa Bianca: la concessione al presidente di maggiori poteri nei negoziati commerciali o il finanziamento di azioni sociali affidate a Chiese e comunita’ religiose o altri ancora. Voti in commissione sulla ‘Super-Agenzia’ sono previsti oggi e nei prossimi giorni. La Camera dovrebbe discutere in plenaria la prossima settimana e il Senato entro la fine del mese. In diverse audizioni, esponenti delle varie componenti dell’Amministrazione federale che dovrebbero confluire nella nuova struttura hanno espresso dubbi e preoccupazioni sull’efficacia dell’operazione.

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