Cultura

Burundi, silenzio dei media su uccisione del vicario episcopale

Padre Gerard Nzeyimana era una delle figure di spicco della chiesa burundese

di Emanuela Citterio

Poche settimane fa il Papa l’aveva indicato come modello della Chiesa nei confronti dell’Africa. Rimane per ora avvolta nel mistero l’uccisione di padre Gerard Nzeyimana, vicario generale della diocesi di Bururi, in Burundi, avvenuta due giorni fa nel sud del Paese, e ignoti gli uomini che hanno assalito l’auto su cui viaggiava uccidendolo a sangue freddo. Secondo l’agenzia Misna i media burundesi hanno praticamente passato sotto silenzio la notizia: ?ne ha parlato solo qualche radio locale, senza fornire molti dettagli? dice una fonte missionaria burundese all’agenzia. ?Vogliamo capire: per questo abbiamo chiesto alle autorità di condurre un?inchiesta e far luce sulla morte di padre Gerard? ha detto monsignor Herménégilde Ndoricimpa, vicario generale della diocesi di Bururi, “si è sempre impegnato a favore della pace e nessuno sa spiegarsi perché sia stato ucciso così, senza un motivo apparente?. Padre Nzeyimana era una delle figure di spicco della Chiesa burundese, apprezzato per il suo impegno a favore dei giovani e il suo coraggio nel prendere posizione per le vittime della violenza della guerra in Burundi, che dal 1993 ha provocato oltre 300.000 vittime, in gran parte civili. Il contesto in cui si inserisce questa uccisione è quello di un processo di pace che procede con lentezza tra segnali contrastanti, una nuova costituzione da approvare con un referendum, e il rinvio di sei mesi delle tanto attese elezioni, le prime dopo undici anni di conflitto.


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