Mondo

Burundi: richiesto ergastolo per ex presidente

L'ex presidente Ndayizeye accusato di aver orchestrato un colpo di stato (fallito)

di Joshua Massarenti

Il procuratore della Corte suprema del Burundi ha richiesto la reclusione a perpetuità contro l’ex presidente brundese Domitien Ndayizeye, accusato di aver preparato assieme ad altre sei persone un colpo di Stato.

“Gli accusati hanno voluto mettere a rischio la sicurezza interna formando un’associazione malavitosa per fomentare un colpo di Stato e attentare alla vita di alcuni responsabili” politici burundesi ha dichiarato il procuratore Gaudence Ndayizeye. Ancora più inquietante è l’accusa secondo la quale i golpisti sarebbero stati protagonisti assieme a responsabili rwandesi e ugandesi di un complotto regionale contro l’attuale capo di Stato burundese Pierre Nkurunziza. Il golpe prevedeva addirittura l’uccisione del presidente del Burundi, del capo dei servizi segreti e del capo di Stato maggiore dell’esercito.

Gli accusati, alcuni dei quali in carcere dal 1 agosto, hanno rigettato le accuse. Sulla stessa scia, una minoranza di partiti politici, ong e radio private accusano il potere di aver inventato il colpo di Stato per mettere al passo l’opposizione.

Le tensioni di questi giorni riflettono l’estrema fragilità di un paese afflitto da tredici anni di guerra civile (1993-2005) e un’economia esangue. Purtroppo, dopo un avvio promettente, l’attuale regime di Bujumbura sta sempre più deludente le attese dei cittadini burundesi. Non solo per l’ondata repressiva che si sta abbattendo da almeno un anno su chiunque contesta il regime (il giornalista indipendente Alexis Sinduhije è stato costretto a fuggire il paese tre mesi fa, mentre tre altri suoi colleghi sono alle prese con la giustizia burundese per minaccia all’ordine pubblico), ma anche per il proseguirsi della crisi economica.


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