Welfare

Burundi, pioggia di condanne a morte

La pena capitale è stata comminata a 12 persone accusate di strage e saccheggio durante la guerra civile scoppiata nel 1993

di Stefano Arduini

Il tribunale di Karuzi, nel Burundi centrale ha emesso 11 condanne a morte, mentre la corte di Ngozi, nella zona settentrionale del Paese, ha stabilito la pena capitale per un altro uomo. I fatti che hanno portato alle sentenze si riferiscono alle stragi e ai saccheggi che hanno sconvolto lo Stato africano a partire dall’omicidio del primo presidente eletto democraticamente, Melchior Nadaye, avvenuto nove anni fa. Il numero delle condanne raggiunge così quota 414. Il deputato al parlamento nazionale Laurent Garungu, segretario generale dell’Associazione per la difesa dei diritti dei detenuti ha commentato le sentenze in un’intervista rilasciata all’agenzia Misna con toni molto preoccupati: “Il Burundi non ha ancora abolito la pena capitale, ma raramente le condanne sono eseguite. L’aspetto più drammatico riguarda invece le garanzie per gli imputati. Il diritto alla difesa viene sistematicamente calpestato e ogni tipo di assitenza legale è negato”. La giornata di lunedì prossimo sarà, quindi, dedicata alla riflessione sulla condizione dei detenutii in Burundi , “occorre eleborare progetti di reinserimento sociale, garantire un’adegiata assitenza legale e un sistema di pene alternative al carcere”, questi i temi da cui bisognerà partire secondo Garungu.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA