Welfare

Burundi: i Domenicani traducono i diritti dell’uomo

Pubblicato dal Centre Ubuntu, fondato dai religiosi, è a prima opera in lingua locale che presenta i 30 articoli della Dichiarazione universale.

di Daniela Romanello

Il ?Centre Ubuntu? dei Padri Domenicani ha pubblicato in questi giorni in Burundi un libro in kirundi (la lingua locale) sui diritti dell?uomo. Ne dà notizia l?agenzia missonaria Misna. Nell?ambito di un?azione collettiva di ricostruzione del Paese, diviso da decenni di guerra e dalla crisi esplosa in seguito all?assasinio del presidente Melchior Ndadaye il 21 giugno del 1993, il ?Centre Ubuntu? vuole studiare le differenti mutazioni in corso nella società burundese. Dopo la firma degli accordi di Arusha per la pace e la riconciliazione, il 28 agosto 2000, e la continuazione ininterrotta degli scontri armati, è evidente che la pace non può ridursi a una questione di divisione del potere senza un progetto di società che affondi le proprie radici nel rispetto e nella promozione dei diritti di ogni persona. La questione dei diritti dell?uomo diventa di giorno in giorno sempre più cruciale e condizionerà la riuscita o il fallimento degli sforzi in corso. Con la nuova coscienza storica delle popolazioni, diventa importante divulgare gli strumenti internazionali dando un fondamento giuridico e morale ai diritti della persona umana. Tutti i cittadini, anche quelli delle campagne, devono avere accesso a questi strumenti per poterne trarre profitto quando si trattta di proteggere e di ricostruire il proprio avvenire e quello della comunità nazionale. Quello pubblicato dal ?Centre Ubuntu? è dunque il primo strumento, un?opera pedagogica sui 30 articoli della Dichiarazione universale dei diritti dell?uomo. Ogni articolo è trattato attraverso lo stile narrativo della vita quotidiana, facendo costante riferimento a storie conosciute, proverbi, indovinelli, massime e altre forme d?espressione proprie all?ambiente culturale burundese. Diverse illustrazioni rendono la fruizione più piacevole e cercano di provocare l?immaginazione dei lettori.


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