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Burundi: clima di alta tensione per le legislative
I burundesi al voto domani per eleggere il nuovo parlamento. Scontro aperto tra i partiti hutu
Che i timori siano fortissimi, lo si percepisce dalle dichiarazioni della responsabile dell’Operazione Onu in Burundi (Onub), Carolyn McAskie, la quale ha chiamato tutti i partiti burundesi “a rispettare il codice elettorale” e “a accettare il risultato” delle elezioni legislative previste per domani.
Domani, i burundesi sono chiamati a votare i loro deputati per la prima volta dal 1993, anno in cui il Burundi è precipitato in una guerra civile che ha fatto almeno 300mila morti. Le ex Fdd sono ritenute dagli osservatori presenti sul territorio burundese come i grandi favoriti. I deputati nattuali sono stati nominati nel quadro di una transizione politica risalente al novembre 2001 per porre fine a una delle guerre più lunghe e devastanti del continente africano.
“La politica significa che ci sono dei perdenti e dei vincitori”. E’ difficile affrontare la sconfitta” ha aggiunto la McAskie nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta oggi nella capitale burundese, Bujumbura, “ma chiedo a tutti i partiti di accettare i risultati che usciranno dalle urne”.
Le inquietudini della Comunità internazionale si misurano con le tensioni, fortissime, che oppongono il partito neo-presidenziale hutu, il Frodebu (Fronte per la democrazia in Burundi) e l’ala politica dell’ex movimento ribelle, sempre pro-hutu, le Forze per la difesa della democrazia (Fdd), protagonista di una vittoria schiacciante alle elezioni comunali del 3 giugno scorso. La polemica tra i due movimenti politici più importanti del Burundi, la cui popolazione è in larga maggioranza hutu, risale proprio all’ultimo trionfo elettorale del Fdd, mai riconosciuto dal Frodebu.
Come se non bastasse, si teme che l’ultimo movimento ribelle ancora attivo nel Paese, il Fnl (Forze nazionali di liberazione) lanci nuove offensive per perturbare il voto elettorale e destabilizzare di conseguenza il Paese. A riguardo, la rappresentante dell’Onu in Burundi si è dichiarata ottimista sostenendo che “le Fnl ci spingono a pensare che non pertuberanno le elezioni”.
Durante le elezioni comunali, il primo di una serie di sei elezioni organizzate da qui a settembre, avevano provocato non pochi problemi perpetrando attacchi e agressioni in due province burundesi, dove le procedure di voto sono stato rimandate di qualche giorno.
Per prevenire ogni rischi di violenza, la polizia e l’esercito burundesi supervisioneranno il voto in stretta collaborazione con l’Onub, che dispiegherà oltre 2500 militari.
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