In Calabria tutto ruota attorno alla sacralità dell’individuo e dei suoi interessi più immediati», il giudizio è di chi la Calabria la conosce perché ci vive, la osserva e la studia da anni, Pietro Fantozzi, professore di sociologia all’università della Calabria. Un terreno non certo congeniale alla crescita delle organizzazioni di volontariato che però negli ultimi anni si stanno ritagliando a fatica uno spazio sempre maggiore. Il Consorzio Gino Mattarelli di Brescia, in collaborazione con l’Istituto Rso, l’Arci Nuova Calabria e il centro di solidarietà Il Delfino di Cosenza, ha realizzato una radiografia del terzo settore calabrese. Sono state censite 5mila organizzazioni che impegnano 150mila volontari, Reggio Calabria e Cosenza sono le province più attive. In una regione in cui il tasso di disoccupazione ufficiale è tra più alti in Europa e quello giovanile raggiunge punte del 60 per cento, il non profit occupa 25mila persone, circa il 5 per cento dei posti di lavoro disponibili. Quelle culturali, sanitarie e assistenziali sono le attività che impegnano circa l’80 per cento delle organizzazioni del terzo settore calabrese. Gli enti religiosi rappresentano il substrato originario del non profit che traendo spunto da queste esperienze sta registrando tassi di crescita tutt’altro che negativi: negli ultimi tre anni le cooperative sociali sono più che raddoppiate. «In Calabria coesistono due realtà completamente distinte», spiega Gabriella Bartolomeo, ricercatrice del Cgm, «la maggior parte delle persone ha uno spirito poco collaborativo e un forte individualismo, l’ostacolo maggiore per lo sviluppo delle forme associative sta proprio nella difficoltà che in molti hanno di cooperare, lavorare insieme, chi ci riesce però ottiene risultati significativi». Da oltre un anno e mezzo le cooperative sociali sono in attesa dei regolamenti attuativi di una legge regionale, la numero 5 del 2000, per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale, il presidente della Regione si è personalmente impegnato a completare il quadro normativo entro la fine di quest’anno.
Info: www.fao.org
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.