Politica
Buone idee per un buon governo
Sedici voci del non profit italiano contenute nel numero di VITA di febbraio che hanno fornito altrettante "buone idee" perché il prossimo sia davvero un governo che guarda al bene comune
di Redazione
Sedici protagonisti del non profit italiano hanno scritto a Vita indicando le priorità su 13 temi cruciali della prossima legislatura. Non si tratta di interventi volti alla mera richiesta di finanziamenti (che pure in alcuni capitoli di spesa sono deficitari e necessitano di un’attenzione maggiore), ma di proposte concrete per realizzare un ecosistema capace di rispondere ai bisogni che emergono in una società in profondo cambiamento.
Una sorta di manifesto per il bene comune a disposizione di tutte le forze politiche e di chi prenderà in mano le redini del Paese dopo il 4 marzo.
LE PROPOSTE
Il reddito di inclusione? Una svolta, a patto che…
di Roberto Rossini
Presidente Acli e portavoce Alleanza contro la povertà
«Occorre mettere sul piatto le risorse sufficienti per raggiungere tutte le persone in povertà assoluta e per rafforzare i percorsi di inclusione sociale e lavorativa»
Welfare. Non è più affar di Stato, serve un sistema integrato
di Giuseppe Guerini
Presidente Federsolidarietà e portavoce Alleanza delle cooperative sociali
«A fianco di misure fiscali, che favoriscano la possibilità di fare emergere il lavoro nero largamente diffuso nelle prestazioni di cure domiciliari, dobbiamo impostare un sistema di assicurazioni e di welfare integrativo, di carattere mutualistico, che aiuti a preparare una rete di protezione per i non autosufficienti di domani, coinvolgendo famiglie, comunità, Terzo settore e imprese»
Adozioni internazionali, requisiti più stringenti
di Paola Crestani
presidente Ciai
«Per garantire il diritto di vivere in una famiglia e alle famiglie che li accolgono un indispensabile sostegno, sono necessarie tre azioni principali. Rafforzare le relazioni con i Paesi d'origine,imporre requisiti più stringenti per gli enti autorizzati, assicuarare il sostegno, anche economico, alle famiglie in ogni fase del percorso adottivo.»
Comunità, stop alle disparità fra regioni
di Samantha Tedesco
Area programmi e sviluppo Sos Villaggi dei Bambini
«In Italia nascere e crescere in una Regione o in un’altra determina profonde disuguaglianze. Per questo ci siamo impegnati a collaborare con il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali insieme ad altre realtà di accoglienza e alle Regioni per stendere delle Linee di Indirizzo per l’accoglienza residenziale per i minorenni»
A parità di reddito, fisco più leggero per chi ha figli
di Gigi De Palo
presidente Forum Associazioni familiari
«Proponiamo il Fattore Famiglia: individuato il livello minimo di reddito non tassabile per una persona, questo viene moltiplicato per un fattore proporzionale al carico familiare»
Una roadmap per dire addio al carbone
di Mariagrazia Midulla
Responsabile energia e clima WWF
«Nella prossima legislatura sarà indispensabile uno strumento legislativo quadro che armonizzi e sancisca l’obiettivo di “decarbonizzare” l’economia fissando tappe obbligatorie in tutti i settori»
La grande bellezza del welfare culturale
di Flaviano Zandonai
Segretario generale Iris network
«La cultura è un condensatore di coesione sociale perché da uno scavo, una performance si possono innescare processi di costruzione di comunità, cambiando le regole d’ingaggio in senso più aperto e inclusivo»
Troppa frammentazione: serve una strategia unitaria
di Alberto Fontana
Presidente Ledha
«I fondi, oltre a non essere sufficienti, sono gestiti dalle Regioni che, chi più chi meno, rendono l’accesso abbastanza complicato. Eppure in questi contributi sta la possibilità di una vita indipendente per le persone con grave disabilità, costrette troppo spesso al “fai da te”»
La Convenzione Onu rimane il punto di riferimento
di Roberto Speziale
Presidente Anffas
«È importante allora attribuire forza di legge ad un piano sulla non autosufficienza e sulla vita indipendente, che comprenda innanzitutto la definizione di livelli essenziali delle prestazioni e un adeguamento dei trattamenti assistenziali per garantire l’autonomia personale e contrastare il rischio di impoverimento delle persone con disabilità»
La deriva si può fermare. Basta volerlo
di Marco Dotti
Giornalista/Movimento No Slot
«Bisogna intervenire alla radice. La lotta e il contrasto alla patologia — che devono continuare a esserci — riguardano gli effetti, non le cause»
Fatta la legge, ora serve l’ecosistema
di Stefano Granata
Presidente CGM
«Solo se avremo strumenti ad hoc che permettano di remunerare sul lungo periodo investimenti sull’innovazione sociale e sul welfare, potremo sbloccare e sfruttare il potenziale dell’impresa sociale»
L’epoca delle professioni ibride
di Sara De Carli
giornalista
«Il punto cruciale del preparare i giovani al loro futuro non è aggiornare rapidamente e continuamente il catalogo delle competenze per formarli a “saper fare” ciò che il mercato via via chiede (le competenze diventano obsolete in maniera ormai vertiginosa), ma quello di ripensare istruzione, educazione e formazione per accogliere le sfide dell’ipercomplessità»
Diventi un diritto alla portata di tutti
di Stefano Tabò
Presidente CSVnet
«Occorre individuare strumenti concreti per far incontrare con rapidità i bisogni e le emergenze sociali con la disponibilità, spesso inespressa, a dedicare gratuitamente del tempo agli altri»
Integrazione pubblico- privato: si faccia sul serio
di Raffaella Pannuti
Presidente Fondazione Ant
«L’obiettivo del sistema sanitario deve essere quello di identificare e applicare un modello assistenziale in grado di garantire i migliori outcome di cura, e che sia al contempo universale e sostenibile»
La Costituzione rafforzi la tutela della salute
di Antonio Gaudioso
Segretario generale Cittadinanzattiva
«Abbiamo deciso di formalizzare una proposta di riforma costituzionale di un rigo e mezzo, tanto semplice quanto essenziale, che, all’art. 117 della nostra Costituzione, alla parola “tutela della salute” aggiunga una specifica che ne rafforzi l’elemento di garanzia e di tutela alla luce del migliore interesse dalla prospettiva del cittadino»
Un cooperation compact per continuare la risalita
di Gianpaolo Silvestri
Segretario generale AVSI
«La cooperazione ha ormai sfondato tutte le barriere imposte da una sua riduzione buonista-volontaristica e si è imposta come strumento insostituibile di politica estera. Non si può tornare indietro, ma neppure fermarsi. Lo si comprende leggendo nel loro insieme i 17 obiettivi globali di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu: il nostro sviluppo non è più pensabile sganciato da quello degli altri Paesi»
Gli interventi integrali di cui abbiamo estratto un abstract sul magazine
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