Buona notte dottore,
sono una moglie di un giocatore, oramai da circa due anni, purtroppo io sono debole e lo assecondo sempre. A volte trascina anche me a giocare e sono disperata, abbiamo una nostra attività e ci sono giorni che non si va neanche a lavorare per andare al bar a giocare. Premetto che viviamo in un paesino di provincia e la proprietaria della sala giochi ci conosce molto bene e spesso e volentieri ci istiga a giocare. Ci siamo mangiati quasi tutto, ma la cosa che mi preoccupa di più e che mio marito è entrato in una forte depressione perché nonostante tutto si rende conto del danno economico che ha provocato. Per questa depressione a volte gli viene voglia di farla finita, secondo lui così non creerebbe più problemi a nessuno.
Ho paura, ho paura per lui, mi chiede aiuto e io non so cosa fare. Lui vorrebbe farsi curare. È stato per 5 anni in cura da uno psicologo per problemi causati nella sua infanzia, ne era uscito bene. Sì, giocava tanti anni fa, poi un giorno ha deciso di smettere di sua spontanea volontà e per un po’ le cose sono andate bene.
Poi un giorno purtroppo ancora quelle maledette macchinette…
Ora è caduto in depressione, ha ricominciato a giocare senza sosta, non crede più in se stesso e vede tutto nero. Il suo psicologo gli ha detto che non può più fare nulla.
Le chiedo un suo parere e il suo aiuto per uscire da questo dramma prima che sia troppo tardi.
Penso che non sia corretto che una società possa continuare ad ignorare queste miserie. Permettetemi quindi di interrogarmi, interrogarvi e di interrogare le nostre coscienze. Solo una presa di consapevolezza da parte di tutti permetterà di contrastare questa assurda, preoccupante, emergenza.
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