Migliorare i rapporti affettivi. Smettere di essere così seria. Dimagrire. Meno cinismo perché ancora sono in tempo a sognare, anche in grande. Non lasciare che le cose mi scorrano addosso senza che lascino traccia. Essere meno buonista possibile. Imparare a usare Lightroom o, meglio ancora, a scattare belle foto! Viaggiare, viaggiare, viaggiare. Lavoro, lavoro e lavoro. Essere iper-egoista. Un po’ più di vita sociale.Vivere della fotografia. Tornare a fare pilates e non fare come sempre che m’iscrivo e poi non trovo mai il tempo per andare. Farmi pulire la moto da Berlusconi mentre gli grido: e ora dai la cera – togli la cera… Riuscire a rendere felice una persona. Mettere a punto il teletrasporto e usarlo! C (crescita e stabilità sentimentale), R (riiscrivermi all’università), I (inizio corso lingua swahili), S (sicurezza economica), I (iniziare a pensare seriamente se ha senso continuare così). Regalarmi una 5d mark II. Accettare l’estate e l’inverno, il giorno e la notte e superare così le contraddizioni. Essere anche braccia e gambe di mia sorella e vivere per due. Avere buoni propositi, sempre. Pensare sentire ed agire coerentemente ai miei sentimenti più profondi, quindi nella direzione di compiere azioni che mi danno un senso di crescita interna. Prendere importanti decisioni senza rimandare ancora. Un workshop con Alfons Rodriguez. Innamorarmi con tutto ciò che significa: credere, avere fiducia, gettarsi senza paracadute, senza paura. Sentirmi orgogliosa di me stessa. Dare meno importanza alla parole. Essere un’ondata di vita e bagnare chi mi circonda. Quelle mie, quelle degli altri. Prendere tutto con maggiore leggerezza per sorridere di più e incazzarsi di meno. Riuscire a laurearmi. Crederci un po’ di più. Riuscire ad “affidarmi”.
Sono i buoni propositi dei miei dispensatori di ricchezze. Il motivo per cui li ho raccolti è perché non sapevo come augurar loro un anno buono… ecco: che siano i vostri o diventino i buoni propositi di altri che li leggono: esauditevi e affidatevi!
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.