Salute
Bufera nel Pd, rinviata l’indagine parlamentare
Dorina Bianchi dà le dimissioni da relatore. Franceschini parla di «superamento» della «libertà di coscienza». Colozzi (Aifa) chiede rinvio del via libera alla commercializzazione
Dorina Bianchi (Pd), che appena martedì aveva votato sì in commisione sanità del Senato per l’indagine conoscitiva sulla Ru486 ed era stata nominata relatrice insieme a Calabrò (Pdl), ieri ha rinunciato all’incarico «per evitare di essere strumentalizzata dalla destra».
In realtà le sue dimissioni sono collegate a una bufera scoppiata all’interno del Pd con l’anticipazione di una intervista di Franceschini all’Espresso in cui il segretario del Pd lancia il «superamento» della libertà di coscienza: «il Pd deve discutere, poi però deve decidere. La posizione del partito è una».
E per chi non la condivide? Per Avvenire, che dedica oggi alla vicenda ampio spazio, la risposta è scontata: marginalità e «pressing culturale del resto del partito». La Bianchi in un’intervista a Libero dice: «Questo non è un fatto di coscienza quindi se il Pd dice che non bisogna conoscere, mi adeguo, ma non è il Pd che mi immaginavo».
Romano Colozzi, componente del Consiglio di amministrazione dell’Aifa e Assessore alle Finanze della Regione Lombardia, ha auspicato che – stante l’indagine parlamentare – il Cda dell’Aifa rinvii l’approvazione della delibera per l’immissione in commercio della Ru486 «per rispetto istituzionale e perché dall’indagine potrebbero emergere elementi utili per definire delle linee guida di utilizzo della pillola, compatibili con la legislazione vigente». Il Cda dell’Aifa è previsto per il 30 settembre e dovrebbe approvare la delibera di autorizzazione: successivamente spetta al direttore generale la determina a cui segue la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Intanto l’audizione di Sacconi, primo invitato a parlare nell’ambito dell’indagine, è stata spostata al 1 ottobre.
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