Politica

Bruxelles spaventa l’Europa

Domenica si vota: secessionisti fiamminghi favoriti

di Joshua Massarenti

BRUXELLES (Belgio) – Il destino del Belgio si gioca in un pugno di chilometri quadrati. Un fazzoletto di terra situato nel cuore dell’Unione europea e conteso da due comunità linguistiche che ormai tutto divide. Bruxelles-Hal-Vilvoorde è un distretto elettorale che fa gola a tutti: ai fiamminghi più radicali che vogliono mettere le mani su Bruxelles (regione bilingue, la terza in Belgio assieme alle Fiandre e alla Vallonia) e avviare la secessione delle Fiandre dal resto del paese, ma anche ai valloni che – oltre a rifiutarsi categoricamente di “abbandonare” la capitale europea – desiderano difendere l’unità nazionale e la comunità francofona presente nei 35 comuni dell’area Hal-Vilvoorde situata alle porte di Bruxelles, ma nelle Fiandre.

Per le voci moderate sono tempi difficili. Ne sa qualcosa il premier fiammingo Yves Leterme, costretto a dimettersi tre volte dal suo trionfo elettorale del 2007. L’ultima dimissione risale al 10 aprile scorso, in seguito all’ennesimo scontro politico su BHV con i partiti radicali fiamminghi.

Domenica, i belgi sono chiamati alle urne per eleggere un nuovo esecutivo. I sondaggi danno per vincente l’N-VA, un partito fiammingo favorevole sul lungo termine alla secessione delle Fiandre. In un paese dove la maggioranza fiamminga (il 60% della popolazione) si aggiudica di consuetudine la leadership del governo, l’ipotesi che sia l’N-VA a guidare i negoziati con i partiti francofoni per mettere in piedi un nuovo esecutivo fa paura a tutti.

Sono tempi durissimi: il governo ha annunciato tagli budgetari pari a 22 miliardi di euro da qui al 2015 e il tasso di disoccupazione è quasi raddoppiato negli ultimi tre anni (passando dal 7 al 13,3% tra il 2007 e il 2010). La formazione di un nuovo governo in tempi rapidi è quindi cruciale. Anche perché l’agenda europea ci ricorda che dal 1 luglio i belgi assumeranno la presidenza di turno dell’UE. Per l’Europa, è una tegola in più che non passerà inosservata né tra i mercati finanziari, né tra i cittadini europei.

P.S. “Che significa essere belgi?” Se lo sono chiesti Quentin Martens, Louis-Alfons Nobels, Antoine de Lame e Sandrine Siegers. Quattro giovani belgi di età compresa fra i 26 e i 28 anni, totalmente sconosciuti dall’opinione pubblica ma diventati protagonisti di un articolo pubblicato sul web e ripreso dai principali quotidiani del paese piatto. Oggi la “consacrazione” con una pubblicazione in homepage del prestigioso Courrier International. Originari dei quattro angoli del Belgio, sognano un paese unito, capace di superare le barriere mentali che dividono le comunità (soprattutto la classe politica). Clicca qui per saperne di più.
Sito Web: http://tobelornottobel.blogspot.com/

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