Brutta caricatura all’indiana

L?ironia c?è. Una vaga presa in giro dei valori formali dell?India moderna, anche. Una spruzzata di erotismo qui e là non fa mai male, e negli otto racconti della Sharma ce n?è quanto basta. Il suo sarà anche uno stile «magico, giocoso e divertente» come viene definito nella quarta di copertina del volume, ma qualcosa comunque non convince. Si ha spesso la sensazione che quelle dei suoi racconti non siano delle vere donne indiane, ma figure che rincorrono una rappresentazione decadente della donna occidentale. I quadretti spietati che la scrittrice mette in scena, sembrano un?astiosa e scadente forma di ricatto, e di ripicca, non solo della donna indiana, ma della femminilità in senso più ampio. Atteggiamento che non paga, nemmeno in letteratura.