Famiglia

Bruno (Cgm): «Come può ripartire l’economia se si dimenticano le famiglie?»

Il presidente del Consorzio Cooperativo Gino Mattarelli, commentando la Fase 2 descritta dal presidente del Consiglio Conte sottolinea che «se ancora una volta perdiamo l'occasione di abbracciare una visione di economia che non si limita agli indicatori di produttività questa pandemia sarà una lezione sprecata»

di Redazione

«Non possiamo “aprire i lucchetti” pensando solo alla produttività, perché economia è per definizione "il governo delle risorse della casa”, ciò che contribuisce alla qualità della vita della famiglia. Ma le famiglie, in questo momento, non trovano risposte sufficienti nelle misure "economiche" della Fase 2», è quanto dichiara Giuseppe Bruno, Presidente di CGM (Consorzio Gino Mattarelli), la più importante rete di imprese sociali e cooperative italiane.

«Le famiglie come potranno affrontare il lavoro, la ripresa della “produttività”, se dentro casa non hanno il sostegno necessario per garantire a sé stesse salute, sicurezza e serenità? Come si possono creare condizioni favorevoli all'economia del Paese se prima non vi è la preoccupazione rispetto all'economia della famiglia?», continua Bruno.

«Appare evidentemente sproporzionata la risposta ai bisogni di conciliazione con la vita lavorativa, se si pensa che basta allocare qualche risorsa sul babysitting e sul congedo parentale. Questa è prima ancora una questione di disimpegno pedagogico, soprattutto se pensiamo ai bambini in età prescolare, quella prima infanzia 0/6 anni che ancora una volta viene ignorata dalle politiche nazionali. E tante sono le fragilità rimaste senza una piano organico di sostegno nella tanto attesa Fase 2», continua il Presidente CGM, «Forse, sempre in nome della produttività, si continuerà a dare per scontato lo smartworking supponendo che garantire la presenza a casa, al fianco dei bambini o di una qualche disabilità, sia sufficiente. Invece che affrontare la situazione con un approccio globale, si continua ad applicare la filosofia delle "misure di contenimento", rimandando la radicale ristrutturazione del sistema di welfare», rimarca Bruno.

«Se ancora una volta perdiamo l'occasione di abbracciare una visione di economia che non si limita agli indicatori di produttività, significa non aver capitalizzato cosa questa pandemia ci ha tremendamente insegnato, ossia la necessità di un approccio globale volto a favore di un’economia civile e utile per tutti», conclude Bruno

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