Politica
Brunetta in cattedra, domande vietate
Dal Forum Terza economia al Com-Pa il ministro trova tribune per autolodarsi. Ma è impossibile interloquire. Lui e il governo pensano di interpretare il Paese, ipso facto
di Riccardo Bonacina
Spettacolare Brunetta, se va per convegni a dar lezioni. Inaugurando il Com-Pa a Milano, dice: «In ogni apprendimento complesso e difficile c’è un momento in cui tutto si chiarisce e si arriva a dominare il sistema. Ecco, posso affermare che stiamo arrivando a un punto di flesso per quanto riguarda la comunicazione nella PA. Se alla comunicazione non corrispondono i fatti, essa stessa può diventare un boomerang». Insomma, gli altri parlano, lui fa, gli altri sono confusi, lui ha idee chiare. Lui è il primo della classe, lui spiega, non dialoga.
Anche tre giorni prima invitato a Stresa per il Forum della Terza economia, Brunetta, che ha una grande considerazione di sé, ha dispensato lezioni a tutti. Lui fa e dà risposte al Paese: «Io faccio cose banali, ma le faccio», ha esordito col piglio che lo contraddistingue. E poi via con una retorica tutta assertiva. «La Corte europea ci richiama per la discriminazione nel diverso trattamento riguardo all’età pensionabile tra uomini e donne nella PA? Io sono intervenuto. Quando l’ho annunciato, in tanti mi hanno urlato “Vergogna”, ma oggi l’equiparazione tra l’età pensionabile tra uomini e donne nella PA è legge, e non ho visto né manifestazioni né mobilitazioni. Il Paese è molto più avanti dei troppi sepolcri imbiancati che lo dirigono». In effetti è così, lo prevede l’art. 22-ter della legge 102/09, l’età pensionabile per le donne nella PA dal 2010 aumenterà a 61 anni. Dal 2012 si andrà in pensione a 62 anni, e così sino al 2018 con il pensionamento a 65 anni per tutti. Insomma, ci vorrà tempo, ma per Brunetta questo è un dettaglio e dice: «Risparmieremo così circa 230 milioni l’anno che per metà verranno dati al Fondo per la non autosufficienza e per metà investiti nel Piano asili nido nelle pubbliche amministrazioni». Un Piano che per ora è solo un annuncio, ma un annuncio di Brunetta è già un fatto no?
Brunetta, procede di asserzione in asserzione, neppure chi modera ha possibilità d’interlocuzione. Tocca alla legge 104/92 di cui dice: «Non sapevo neppure dell’esistenza di questa norma nobilissima che prevede la concessione di permessi a persone che non solo ne hanno diritto ma meriterebbero la medaglia d’oro. Ma a quella norma si è attaccato un trenino di porcherie per una schiera di approfittatori. La legge 104 è usata nella PA mediamente dal 9% del personale! Io voglio attaccare i disabili? Ipocriti, io li voglio tutelare!».
Vorremmo dire a Brunetta che invece delle medaglie dovrebbe favorire di più i familiari dei veri disabili, mentre stringe le maglie sui profittatori. Ma lui, letteralmente, ci dice che le domande sono «volgarità», quel che lui pensa lo dice e lo pubblica. Niente domande, please. Lui, come altri nel governo, pensano di interpretare, ispo facto, la pancia del Paese. Ma anche la pancia va ascoltata, altrimenti, la pancia, caro Brunetta e caro governo, può giocare brutti scherzi.
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