Ambiente

Brucia il Gargano, ancora ferito da mani piene di odio

Un altro incendio di natura dolosa è divampato nel bosco di Baia San Felice a Vieste, sul Gargano, provocando danni alla natura e mettendo in fuga i turisti. «I roghi funesti sono provocati da mani fomentatrici di odio verso il Creato» ha detto il vescovo della diocesi Franco Moscone. Nel 2007 le fiamme appiccate a Peschici provocarono la morte di tre persone e gravi danni alla macchia verde. Legambiente: «Servono più cura e manutenzione»

di Emiliano Moccia

Il Gargano va a fuoco. Ancora una volta, senza tregua. Le fiamme spinte dal vento devastano boschi, uccidono animali, distruggono la vegetazione, mettono in fuga i turisti, accorsi in migliaia come sempre per la stagione estiva. Non è la prima volta, accade ogni anno, con chirurgica precisione. Nel 2007 un incendio di natura dolosa che devastò l’area di Peschici provocò la morte di tre persone, la distruzione della macchia verde e centinaia di intossicazioni e feriti. Per questo nuovo incendio divampato nel bosco sovrastante Baia San Felice a Vieste, sul Gargano, provocando anche l’evacuazione di un villaggio con circa 1200 turisti alloggiati, la Procura di Foggia aprirà un’inchiesta per stabilire se le cause sono accidentali o vanno ricercate nella mano dell’uomo, come sospettano dal reparto carabinieri forestale del parco nazionale del Gargano e dell’Alta Murgia che sta coordinando l’indagine. 

Padre Franco Moscone

Padre Franco Moscone, arcivescovo della diocesi di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo, lo ha detto molto chiaramente: «Va denunciato che i roghi funesti sono chiaramente provocati da mani fomentatrici di odio verso il Creato e verso la popolazione del nostro Gargano, un territorio che dà futuro solo se tutti insieme siamo capaci di preservarne la sua identità e la sua bellezza: quanto accaduto quest’oggi è un autentico gesto criminale commesso contro l’umanità di oggi e di domani, messo in atto da piromani, inviati certamente da mandanti, motivati da pura logica criminale e fomentata da meri interessi personali». Non a caso, anche lo scorso anno un altro incendio divampò proprio nella stessa zona. Anche se è tutto il Gargano ad essere diventato più volte bersaglio dei criminali che appiccano i roghi, alimentati dai forti venti e dall’erba inaridita.

Un canadair in azione sul Gargano oggi per spegnere l’incendio

Piero Russo è un giornalista garganico che conosce molto bene la Montagna del Sole, come viene anche chiamata questa fetta di Puglia. Nel 2007 i suoi genitori si trovavano a Peschici il giorno in cui la Perla del Gargano andò a fuoco per mano criminale. «Sono rimasto particolarmente coinvolto in quell’occasione, perché i miei genitori si salvarono la vita per puro caso. Erano insieme a due delle persone che sono morte carbonizzate dentro l’automobile, loro hanno preso una direzione ed i miei genitori un’altra. Sono passati 17 anni da quel giorno, esattamente dal 24 luglio del 2007, ma non abbiamo capito nulla da quella esperienza e ripetiamo sempre gli stessi errori». Su quanto accaduto a Peschici, Russo ha scritto il libro “Terra Bruciata” (Sentieri Meridiani), in cui ricostruisce e racconta quei terribili momenti così come gli ha vissuti. E la rabbia oggi è la stessa che provava ieri.

Il giornalista Piero Russo

Eppure, possibili soluzioni per provare a contrastare questo fenomeno ci sarebbero. «Mancano i controlli e le foto-trappole, che rappresenterebbero la soluzione ottimale per fermare i piromani che danno fuoco alle aree boschivi per raggiungere il loro scopo, che con molta probabilità è quello di edificare, dato che si tratta di una zona che da tanto tempo fa gola a molte persone interessate. Quello che più mi fa rabbia» evidenzia Russo «è che dalla lezione del 2007 e degli altri incendi divampati in questi anni non abbiamo imparato nulla, eppure ci sono stati morti, l’ambiente è stato distrutto, è stata messa a repentaglio la vita dei turisti e degli abitanti. Voglio evidenziare, però, che come in quella circostanza, anche nel corso di questo incendio si è svegliato il garganico buono, di chi ha messo in atto tante azioni di solidarietà per mettere in salvo le persone e aiutarle».

Quello che più mi fa rabbia è che dalla lezione del 2007 e degli altri incendi divampati in questi anni non abbiamo imparato nulla, eppure ci sono stati morti, l’ambiente è stato distrutto, è stata messa a repentaglio la vita dei turisti

Piero Russo, giornalista e autore del libro “Terra bruciata”
Fumo nella macchia verde del Gargano

Proprio in questi giorni il Gargano ospita il tradizionale appuntamento itinerante di “FestambienteSud”, giunto alla XX edizione, che quest’anno si propone di offrire uno sguardo sullo stato di salute del pianeta e della società con momenti di riflessione e un ricchissimo programma di concerti con ospiti italiani e internazionali. «Purtroppo non è la prima volta che ci capita di vivere questa esperienza durante il festival. La questione degli incendi è molto seria perché ha a che fare con la manutenzione del territorio che deve essere più attenta, programmata, e ha a che vedere con pratiche di illegalità. Anche se sono ancora da chiarire le cause di questo incendio, va evidenziato che le aree costiere del Gargano sono molto più vulnerabili di quelle interne, e di conseguenza per queste zone serve una maggiore cura ed una maggiore manutenzione» dice Franco Salcuni, direttore di FestambienteSud e presidente del circolo Legambiente di Monte Sant’Angelo.

Un momento di FestambienteSud a Monte Sant’Angelo

FestambienteSud è un contenitore culturale animato da Legambiente che si sofferma anche su tematiche quali legalità, antimafia, sicurezza. E proprio le giornate finale del festival, dal 29 luglio al 3 agosto, faranno tappa a Vieste, per sensibilizzare la comunità sulle tematiche ambientali. «Le ragioni legate agli incendi dolosi sono tante e molteplici, in molti casi sono legate all’agricoltura, alla speculazione edilizia, al terrorismo criminale di chi vuole mettere sotto scacco un’intera comunità per motivi diversi» prosegue Salcuni. «Chiunque abbia interessi da difendere e dimensioni di illegalità ad un certo punto può avere l’idea di dire: ora metto in difficoltà il territorio in questo modo. È chiaro, quindi, che la vigilanza è importantissima, ma è importante anche lavorare sul piano dell’educazione e della prevenzione, che sono fondamentali. Il nostro festival riporta l’arte e la cultura nel territorio, per avvicinare la gente, per vivere il territorio in maniera positiva, anche per rompere l’isolamento di alcune zone. Il Gargano è una terra meravigliosa, c’è tanta gente sulla costa, ma nell’entroterra non ci va mai nessuno. Portare persone in giro è essenziale, perché capisce i valori di questo patrimonio, le sue bellezze; per questo, molto spesso mettiamo al centro dei nostri temi la legalità, per educare i cittadini ad avere un maggior rispetto».

La vigilanza è importantissima, ma è importante anche lavorare sul piano dell’educazione e della prevenzione

Franco Sacuni, direttore FestambienteSud

Un pensiero simile a quello manifestato dal vescovo Moscone, che nel manifestare tutta la sua vicinanza alla popolazione ferita, ai turisti, alle istituzioni e a tutte le forze dell’ordine intervenuti sul posto per spegnere e domare gli incendio, ha sottolineato: «Tutte le nostre azioni individuali, lo ribadisco con forza, devono essere sempre attente e rispettose del Creato che adorna il nostro meraviglioso Gargano, ricco di boschi, pinete, spiagge, luoghi panoramici, camping, piazze, vicoli e strade, con gesti e scelte che ci rendono autentici operatori di giustizia e pace».


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A fine serata il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, è intervenuto per fare un bilancio sull’incendio che sta interessando da ore la zona di Baia San Felice. «Le operazioni proseguono con tre e non c’è più pericolo per le persone, che sono state evacuate dalle strutture ricettive di Baia dei Campi. Per lo spegnimento delle fiamme, invece, ci vorrà ancora del tempo perché le operazioni sono rese difficoltose dal vento forte. La natura dell’incendio è assolutamente dolosa: era da giorni che provavano ad appiccarlo e oggi ci sono riusciti, sfruttando le condizioni del tempo».

La natura dell’incendio è assolutamente dolosa: era da giorni che provavano ad appiccarlo e oggi ci sono riusciti, sfruttando le condizioni del tempo

Giuseppe Nobiletti, sindaco di Vieste

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