Politica

Brown revolution

Volontariato: la nuova strategia del primo ministro britannico. Il discorso della svolta in anteprima su VITA Magazine in edicola

di Carlotta Jesi

Eroi di tutti i giorni. Sembra una contraddizione in termini l’appellativo scelto dal primo ministro inglese Gordon Brown per definire i milioni di inglesi impegnati a migliorare la società. Invece è un manifesto politico. Presentato a un mese esatto dall’ingresso del premier a Downing Street, insieme al suo libro Britain’s Everyday Heroes e al rapporto The future role of the third sector in social and economic regeneration, il 24 luglio. Una data che è tutto un programma. Già, perché 24/7, come scrivono gli inglesi, oltre che un giorno del calendario indica l’impegno ventiquattro ore su ventiquattro degli eroi su cui Brown punta per rifondare una British way of life alle prese con il fondamentalismo islamico, il bullismo, l’invecchiamento della popolazione e altre nuove problematiche sociali da terzo millennio. Eroi molto diversi dalle star della musica, Bono Vox e Bob Geldof in testa, che Tony Blair scelse come consiglieri. Nel suo discorso del 24/7 – che d’ora in avanti, ogni anno, verrà festeggiato come il giorno del volontariato – Gordon Brown ha celebrato le organizzazioni di base, gli innovatori sociali sconosciuti e il senso di appartenenza a una comunità che ciascuno porta iscritto nel dna. Annunciando nuovi stanziamenti per il terzo settore e il superamento di uno storico tabu – il divieto di fare campagne politiche per le charity – che avrà ripercussioni in tutta Europa. Ecco il discorso del premier.

Oggi siamo qui per riconoscere e celebrare uomini e donne che sono in prima linea sul fronte del cambiamento ma che raramente, o addirittura mai, ottengono gli onori della cronaca. Persone che dedicano le loro energie e le loro vite a prendersi cura di parenti e amici; volontari, vicini di casa, tutor e allenatori disposti a offrire la sola cosa che veramente conta, tempo e amicizia; leader che giorno dopo giorno rendono più forti le loro comunità; operatori dei servizi di emergenza disponibili a dare una mano ben oltre gli orari e gli obblighi di lavoro; innovatori che sperimentano nuove soluzioni ai problemi sociali; uomini e donne che hanno riscontrato personalmente un bisogno e che reagiscono nella maniera più straordinaria: esponendosi in prima persona, assumendosi dei rischi, opponendosi a grandi interessi commerciali.
Oggi, a un mese dall’assunzione del mio mandato di Primo ministro, sono qui per onorare le persone che rappresentano il meglio del Regno Unito, persone che ispirano tutti noi: le migliaia di eroi di tutti giorni del nostro Paese.

Nuove forme di impegno per nuovi bisogni
Viviamo in un tempo in cui molte delle strutture tradizionali della società sono in declino, in cui si tengono sempre meno incontri di comunità nelle nostre chiese e nei nostri municipi. Ma in ogni angolo del Regno Unito ho visto con i miei occhi nuove, e vibranti, forme di impegno civile e tecnologie che stanno cambiando la natura e la missione dell’azione sociale al punto che la parola ?volontariato? non basta più per definire e rendere giustizia a tutte le modalità d’azione che i cittadini si stanno inventando per esprimere la loro volontà di costruire una società migliore. Assistiamo alla nascita di nuove associazioni – da quelle delle mamme con bambini piccoli ai club sportivi passando per le organizzazioni dedicate agli anziani – e di molti network informali che rispondono a nuovi bisogni comunitari in nuovi modi.
Downing street mette sulla bilancia 515 milioni di sterline
Per il non profit il premier ha annunciato un pacchetto da 515 milioni di sterline. Questi i finanziamenti più rilevanti:

50 milioni di sterline per il sostegno delle comunità locali. Andranno ad aggiungersi agli 80 milioni già allocati per questo fine nel budget 2007

10 milioni di sterline saranno investite per la gestione di associazioni di assistenza e organizzazioni di base

117 milioni di sterline andranno, nei prossimi tre anni, al programma di servizio civile lanciato nel 2006

Girando il Paese per scrivere il mio libro, ovunque ho incontrato persone che, giorno dopo giorno e anno dopo anno, offrono il loro cuore e le loro esperienze per rendere il loro quartiere più sicuro, più solidale e più forte. Le energie, le idee e la devozione di genitori che danno una mano a raccogliere fondi per la comunità e a gestire la squadra di calcio locale, o di ragazzi che fanno da tutor a bambini più piccoli bisognosi di aiuto, ogni giorno contribuiscono a cambiare il nostro Paese. Alcune delle loro attività sono nuove, ma tutte nascono dai valori universali e senza tempo di una buona società. Una società in cui ciascuno si sente parte, e si attiva per essere parte, di qualcosa più grande di se stesso.

Basta monadi: la comunità come nuova dimensione
La mia idea della società inglese, e dell’essere inglesi oggi, è questa: non l’individuo isolato che basta a se stesso, ma l’individuo con un senso di appartenenza forte che cresce man mano che si passa dalla dimensione della famiglia a quella della scuola, del lavoro, degli amici e del vicinato fino a superare i confini della propria città e a definire la nostra nazione come una società.
Ho in mente una Gran Bretagna in cui le persone riconoscono che sono i doveri e la responsabilità di ciascuno la chiave per migliorare il benessere di tutti. È ciò che ho visto girando il Paese per scrivere il libro che ha rafforzato la mia fiducia nella capacità dei singoli di lavorare insieme per trasformare le comunità. E se, come credo che sia, gli atti straordinari di cui sono stato testimone rappresentano ciò che sta avvenendo nel Paese, pensate al potenziale di cambiamento che abbiamo e ai risultati che possiamo ottenere in futuro. È in questi milioni di atti di solidarietà, portati avanti lontano dalla luce dei riflettori, che dobbiamo cercare la grandezza del Regno Unito.
È su questa forza che dobbiamo contare. Non esiste nel nostro Paese un problema che non possa essere risolto facendo leva sulla parte migliore degli inglesi. Su ciò che ci accomuna e che ci fa primeggiare: l’impegno e la solidarietà.

Una nuova banca per il terzo settore
L’agenda di cambiamento sociale di questo governo deve superare le sue tradizionali modalità di intervento per seguire i nuovi canali d’azione sociale in cui si muovono attivisti, volontari, imprenditori, organizzazioni non profit e aziende. Ciò significa che il governo deve cambiare approccio, trovando nuove forme di sostegno per il non profit e un nuovo stile di leadership inclusiva. [..]

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  • Un precursore. In Italia nessuno come lui
    «Parlare al nostro mondo senza ricette pronte, ma semplicemente mettendosi in ascolto. Sta qui la forza prorompente del discorso di Brown. Per questo lo voglio conoscere»
    di Ernesto Olivero

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