Non profit

Briciole di Stato

Scandaloso taglio all'8 per mille a gestione statale

di Gabriella Meroni

Solo 3 milioni e mezzo di euro. È pari a questa (misera) cifra la dotazione dell’8 per mille di competenza statale che verrà devoluta quest’anno, contro i 46 milioni e mezzo distribuiti nel 2007 e gli oltre 100 del 2003. Un vero record negativo. Per di più, i fondi andranno a sostenere «interventi straordinari per calamità naturali» in 6 comuni e una provincia italiana (5 al sud, 2 al nord) e non per altri interventi più «sociali» previsti dalla legge che istituì l’8 per mille (la 222 del 1985), come la fame nel mondo o l’assistenza ai rifugiati.

È quanto dispone lo schema di decreto del presidente del Consiglio dei ministri inviato al Parlamento per ricevere il parere delle Camere e in calendario alla Commissione Bilancio per mercoledì 24 settembre. Ecco che cosa prevede:

art. 1
Per l’anno 2008 la quota di euro 3.542.043,21 dello stanziamento di cui all’articolo 47 della legge 20 maggio 1985 n. 222 è destinata a far fronte agli interventi di seguito indicati:
Comune di Civitanova del Sannio: sistemazione geotecnica delle aree in frana, euro 951.596,21
Comune di Erice (Tp): eliminazione del dissesto in località Locosecco, euro 179.000,00
Comune di Fossa (Aq): consolidamento dell’abitato di Fossa, euro 650.000,00
Comune di Gavazzana (Al): consolidamento dei processi in stabilizzazione relativi al versante Sud Ovest del concentrico (???, ndr), euro 300.000,00
Comune di Mandatoriccio (Cz): consolidamento, sistemazione e messa in sicurezza del versante Tormo nel centro di Mandatoriccio, euro 500.000,00
Comune di San Lorenzo MAggiore (Bn): consolidamento e sistemazione idrogeologica della Contrada PAzzillo, euro 461.447,00
Provincia di Savona: messa in sicurezza della parete in frana nella località Capo Noli, euro 500.000,00

Ma come è possibile che i fondi degli italiani non arrivino agli scopi previsti dalla legge, se non in minima parte? Il misfatto è datato dicembre 2003 (governo Berlusconi), quando nella legge finanziaria per il 2004, all’articolo 2 comma 69 si stabilì che, a partire dal 2004 appunto, la quota dell’8 per mille a gestione statale fosse ridotta sistematicamente di 80 milioni l’anno. Cosa che avvenne puntualmente: nel 2004 addirittura venne finanziato con i soldi degli italiani il fondo volo dei piloti Alitalia, 30 mila euro a testa per circa 800 piloti che così riuscirono ad andare in pensione anticipatamente. Risultato: se nel 2002 e nel 2003, per esempio, erano stati ripartiti rispettivamente 99,2 e 101,5 milioni di euro, negli anni successivi la quota dell’8 per mille scese a 20,5 milioni di euro nel 2004 e 11,8 milioni di euro nel 2005 (tanti, rispetto alla quota di oggi!).

Nel 2006, la finanziaria per il 2007 conferma: via 80 milioni di euro dagli 8 per mille del 2008 e 2009, mentre per il 2007 il taglio si ferma a 35 milioni. Nel 2007, però (governo Prodi), la svolta: la finanziaria approvata a dicembre, cioè quella che ricade sul 2008, finalmente stabilisce che il fondo dell’8 per mille sia incrementato di 60 milioni. Che cosa è successo dopo? Semplice: i 60 milioni sono stati scippati di nuovo, con la legge 126 (salvaguardia del potere di acquisto delle famiglie), che ha cancellato l’incremento previsto dalla finanziaria del 2007. Siamo quindi tornati a quanto disposto dalla finanziaria 2006.

Diversamente era andata l’anno scorso, quando furono assegnati 46.503.979,20 euro a tutti e quattro gli scopi previsti dalla legge (fame nel mondo, conservazione di beni culturali, assistenza ai rifugiati, calamità naturali). E pensare che, come dicevamo, anche qui i fondi erano stati decurtati di 35 milioni! Per aggiungere la beffa al danno, quest’anno le quote dell’8 per mille allo Stato hanno registrato un aumento significativo, passando dal 7,6 all’11% del totale. Inutilmente, temiamo.

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