Welfare
Brevettati prima che siano altri a brevettare te
Lunedì 26 giugno a Bologna un'iniziativa di Kontroverso: tutti all'ufficio brevetti perché siamo delle splendide invenzioni. A Bologna
Questa è una rapina! Un racket genetico-industriale costituito da una banda di multinazionali (Monsanto, DuPont, Aventis, ecc.) sta procedendo alla confisca della materia vivente.
Il brevetto, ovvero quell’istituzione legale volta a difendere gli interessi economici sulle invenzioni, è la loro arma.
Nel 1994 le forme di vita entrano nell’ambito delle cose brevettabili grazie ad un protocollo (TRIPS) che è parte dell’Accordo Generale sul Commercio (GATT) firmato da 150 paesi.
Da allora le imprese possono richiedere i brevetti sugli organismi viventi, geneticamente modificati o meno, e inoltre sui geni, compresi quelli umani, anche senza averne identificato la funzione, basta rivendicarne lo stato di “invenzione biologica”. La semplice descrizione di un gene è sufficiente per appropriarsene.
Con la brevettabilità degli esseri viventi la vita stessa diventa una merce, frazionabile, manipolabile e oggetto di possesso privato.
Questa è una rapina!
Compiuta non solo ai danni dei paesi poveri e del Sud del mondo dove la ricchezza delle varietà naturali e la biodiversità diventano oggetto di sfruttamento.
Biopirati in camice bianco vengono sguinzagliati nelle foreste e nei luoghi naturali ancora intatti del pianeta all’arrembaggio dei tesori biologici finora custoditi dalle popolazioni indigene locali come bene comune.
Una rapina compiuta ai danni dei coltivatori di tutto il mondo, dai quali le industrie detentrici dei brevetti esigono il pagamento dei diritti sui semi di varietà vegetali brevettate anche nel caso in cui questi semi provengano dal raccolto dell’anno precedente. Addirittura per impedire il loro riutilizzo, vista la difficoltà di attuare un controllo su tutte le coltivazioni, la Monsanto, un colosso dell’agri-business, attraverso tecniche di manipolazione genetica ha fatto in modo che le sue sementi risultino sterili: questo è il famoso seme “Terminator”, un seme che si suicida dopo la prima generazione e che risulta impossibile da ripiantare.
Se la vita diventa una merce soggetta ai meccanismi del mercato e ad una logica economica selvaggia, se il patrimonio genetico diventa una proprietà privata i derubati siamo tutti noi !
La biodiversità è una ricchezza collettiva che non può essere depredata da un pugno di banditi organizzati.
Contro il rischio di un controllo monopolistico della materia vivente bisogna opporsi alla ricezione delle direttive internazionali ed europee sulla brevettabilità del patrimonio biologico.
PRIMA DI DIVENTARE NOI STESSI BOTTINO IL 26 GIUGNO CI ANDREMO A BREVETTARE ! INVITIAMO TUTTI A FARE LO STESSO!
LUNEDÌ 26 GIUGNO ORE 10
UFFICIO BREVETTI, PIAZZA DELLA COSTITUZIONE 8
BOLOGNA
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