Responsabilità d'impresa

Brescia, imprenditori a parlare di Esg, grazie agli scatti di Guindani

Banca Generali porta in una delle città più industrializzate d'Italia la mostra del grande fotografo sulla sostenibilità - "Time to change", itinerario per immagini che rappresenta gli Sdg dell'Onu - e promuove il dialogo con imprenditori e finanzieri. Guindani: «Spero di trasmettere quello che ho vissuto facendo questo viaggio». Bovo (Generali): «Fra i nostri clienti-imprendotori registriamo un'attenzione crescente a questi temi»

di Giampaolo Cerri

«Vedere e trattare la sostenibilità non come moda, ma come una leva che le imprese possono utilizzare all’interno della loro strategia per migliorare la propria competitività, in una fase caratterizzata da incertezze geopolitiche e macroeconomiche, insieme a una forte volatilità sui mercati». Ne è convinta Banca Generali, che è la terza private bank italiana e quindi interlocutrice dell’investimento dei privati, dei patrimoni familiari e personali.

Lo fa portando in giro una mostra fotografica, Time to change, molto bella, realizzata con gli scatti del grande Stefano Guindani, che ha illustrato col suo obiettivo di grande fotoreporter internazionale, ognuno dei 17 goals dell’Agenda 2030, vale a dire gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, spesso conosciuti nella loro acronimo inglese: Sdg.

Nata alla fine del 2021, la mostra sta continuando a girare l’Italia, Time to change è approdata ieri a Brescia – coi grandi pannelli allestiti nel centro città – dove ha goduto di una vernice particolare: un incontro di presentazione nelle sede della Confindustria della Leonessa, «città di forte tradizione imprenditoriale e dove batte ancora forte il cuore industriale italiano», ricordano dalla Torre Generali a Milano, quartier generale della banca.

Confronto in Confindustria

A Brescia, sul tema La sostenibilità nella finanza e nell’impresa, si sono ritrovati Leandro Bovo, head of Wealth & international advisory, network development della banca, Rodolfo Fracassi, fondatore di MainStreet Partners, un advisor indipendente nel campo della sostenibilità, Carlo Maffioli, presidente e responsabile Esg di Promos Group, azienda bresciana specializzata nella costruzione di grandi outlet e Massimiliano Sotgiu, presidente e ceo di Ingenera Holding, anzienda di Carpenedolo (Bs), specializzata nell’efficienza energetica.

Bovo (Banca Generali): «Attenzione crescente
delle imprese agli Esg»

«Portare la mostra Time To Change a Brescia», spiega Bovo, «è una parte fondamentale dell’impegno per la comunità e la collettività nel percorso di crescita sostenibile della banca. Il nostro progetto ha l’ambizione di essere di impatto sulla sensibilità di ciascuno e crediamo che a Brescia ci sia terreno fertile per il suo messaggio». Secondo Bovo, «le imprese mostrano un’attenzione crescente ai temi della sostenibilità».

Il fotografo Stefano Guindani, con Leandro Bovo

C’è da credergli, visto che Banca Generali segue 15mila clienti-imprenditori e 4.500 imprese: «Dal nostro osservatorio privilegiato», assicura, «possiamo testimoniare che le aziende che hanno aperto alla sostenibilità e all’efficienza negli ultimi due anni hanno raddoppiato i clienti al contrario di quelle che non hanno avuto questo approccio. Per le aziende più grandi un impegno concreto in questo senso è ormai un obbligo ma nei prossimi anni lo diventerà anche per le Pmi». Banca Generali propone a questi clienti-imprenditori un accompagnamento «per realizzare una crescita sostenibile, che non rappresenta un concetto astratto, ma una direzione verso uno sviluppo sempre da protagonisti nel lungo periodo. Il nostro compito è individuare e tracciare le best practice e far comprendere loro come queste aumentino il grado di competitività».

Il fotografo: «Spero di trasmettere ciò che ho provato durante il mio viaggio»

A Brescia c’era anche Guindani, felice che la sua creatura espositiva, Time to change appunto, proceda nel suo viaggio: «L’approdo della mostra a Brescia mi rende orgoglioso», racconta, «in questo modo abbiamo portato il tema della sostenibilità in una città che da un lato si è sviluppata con l’industria ma ha riscoperto i valori della tutela dell’ambiente e il legame con il territorio». L’auspicio che il fotografo ha più volte manifestato e che ha ripetuto anche ieri a Brescia è quello di poter, con le sue immagini «riuscire a trasmettere ciò che ho provato durante il mio viaggio, da un lato assoluta bellezza a cui però si è affiancato anche grande sconforto e sensazione di urgenza, assistendo dal vivo a immagini che testimoniano perfettamente ciò che sta accadendo al nostro pianeta e agli esseri che lo popolano. Vorrei», ha concluso, «che tutti cominciassimo da subito a vivere e a consumare in maniera virtuosa. Sarebbe molto costruttivo e lascerebbe ai nostri discendenti un pianeta bellissimo in cui vivere».

Il fotografo Stefano Guindani spiega Time to change

Nella foto in apertura, i pannelli della mostra nel centro cittadino bresciano.

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