Welfare
Bregantini: Locride violentata dalla criminalit
Il vescovo di Locri-Gerace: "Lo Stato si riappropri della sovranità in queste zone"
di Redazione
La Calabria e la Locride ”in particolare continuano ad essere violentate dalla feroce violenza di una criminalita’ assassina e senza scrupoli. Lo Stato, come piu’ volte abbiamo evidenziato, si riappropri della sovranita’ in questo territorio. Faccia piena e rapida luce su tutti, tutti gli atti di violenza che periodicamente, a cadenza sempre piu’ breve, ci troviamo a registrare”. E’ quanto si legge in un comunicato della diocesi di Locri-Gerace dopo l’uccisione, domenica sera, di un barista in contrada Belloro di Benestare (Rc). Vorremmo – si legge nel testo firmato oltre che dal vescovo Giancarlo Maria Bregantini, dalla Commissione giustizia e pace, dalla pastorale sociale e del lavoro, dalla scuola di formazione all’impegno sociale e politico, dal parroco p. Adriano Baratto e dalla Fraternita’ ”Buon Samaritano” – non dovere denunciare, puntualmente, questo stato di cose, ma la realta’ e’ questa e non possiamo tacerla. “Quello che sin qui e’ stato fatto, evidentemente, non e’ bastato”, si legge ancora nel comunicato. La diocesi, nell’esprime ”angoscia” per questo ennesimo omicidio, ricorda che in questi giorni, in diverse citta’ d’Italia, si sta dibattendo sulla questione legalita’ e chiede ”con determinazione” che si riaccendano i riflettori sulla Calabria”. ”Desideriamo .scrivono i firmatari del comunicato- che il Ministro degli Interni venga qui, dove le cosche hanno dichiarato una ‘guerra’ aperta alla societa’ civile e allo Stato. Noi, naturalmente, continueremo ad annunciare, denunciare, rinunciare. Mantenendo vigili le coscienze, di fronte ad ogni male, anche piccolo, chiedendo a tutti di essere coraggiosi e consequenziali in atteggiamenti di coerenza e pregando, sempre di piu’, senza mai piegare il capo di fronte al male e di fronte ad altri idoli, per non essere succubi dei prepotenti”. ”La nostra voce -conclude la nota della diocesi calabrese- si unisce a quella di quanti, in questi giorni, soprattutto dopo la missione di riconciliazione svoltasi poco prima di Pasqua a San Luca e Bosco (due parrocchie della diocesi al centro recentemente di fatti di criminalita’) si sono riappropriati della bellezza di vivere in serenita’ e fiducia nella propria terra”.
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