Non profit

Brava Juve, Che piedi buoni.

di Giampaolo Cerri

Una stagione da dimenticare, quella calcistica 2000-2001. Eppure scansando nandroloni, passaporti falsi e cori razzisti in curva, qualcosa si è salvato: sono le iniziative di solidarietà che molti club hanno organizzato, sostenuto o alle quali hanno semplicemente aderito. Sarà che il marketing ormai lo richiede, sarà che i calciatori sono sempre più sensibili, ma ormai un po? tutte le società sono impegnate in campagne benefiche, tanto che si può parlare di un campionato parallelo: quello dell?altruismo. Vediamo chi lo vince.
La Juventus, per esempio, può riscattare un?annata no, con un apparato monstre di iniziative. Dal ?99 la società sostiene un progetto da 2 miliardi per realizzare l?accoglienza e l?inserimento di minori stranieri, attraverso un percorso formativo, in collaborazione con le Missioni don Bosco e la facoltà di Economia. Sostegno finanziario anche alla Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro e al Sermig, mentre un derby benefico col Torino è stato disputato in dicembre per le vittime dell?alluvione. Per l?ospedale Gaslini di Genova sono stati invece raccolti 6 miliardi attraverso un libro di fotografico e gadget vari, mentre i giocatori, a turno, visitano i reparti. Fra le iniziative dei singoli: il duro Montero che sostiene i bambini poveri dell?Uruguay, Rampulla che finanzia la squadra dilettanti del suo paese, Zambrotta testimonial Admo. Ce n?è abbastanza per ammazzare il campionato.
A scalzare la Vecchia Signora ci prova la Roma. La società, durante il Giubileo, ha donato 600 milioni per il recupero dei bambini soldato della Sierra Leone. Con le multe comminate ai giocatori più indisciplinati invece si finanziano progetti solidali, come quello che ha portato all?apertura di un centro sportivo a Stublla, in Kosovo. Insieme all?Associazione nazionale calciatori, la Roma ha poi aderito alla campagna ?Giochiamo per la pace?, che punta alla rinascita dello sport nei Balcani. In città spicca l?attenzione al carcere: a gennaio capitan Totti e Tommasi sono entrati a Regina Coeli per premiare i vincitori del torneo di calcetto fra detenuti.
Damiano Tommasi svetta sulle iniziative individuali. La stella della trequarti e della solidarietà fa un po? di tutto: presenta libri per Terres des hommes, sostiene TransFair, presta l?immagine agli obiettori, firma contro la pena di morte per Nessuno tocchi Caino, partecipa ad iniziative del Gruppo Abele sul carcere. Un fuoriclasse. Sulla sua scia Totti: un calendario per Telethon e visite al Bambin Gesù.
I bambini che soffrono sono al centro di numerose iniziative della Lazio, che invia i propri giocatori a visitare i reparti oncologici degli ospedali pediatrici cittadini: i campioni portano in dono giochi e gadget. In più, quest? anno, l?1% degli incassi di Champions League e di Coppa Italia è stato donato alle associazioni che si occupano di infanzia al Bambin Gesù (Peter Pan), Umberto I (Ail) e Gemelli (Ali di scorta). Il campo d?allenamento di Formello viene poi aperto una volta al mese ai disabili, che assistono alle partitelle dei giocatori si intrattengono con loro. Nella rosa spicca il portiere Marchegiani, testimonial storico di Telethon.
A Milano, sponda Milan, molte iniziative individuali. Brilla su tutti Costacurta: gioca per regalare incubatrici alla clinica Mangiagalli con Albertini e Abbiati e promuove progetti di solidarietà con le ong Avsi (insieme a Paolo Maldini Leonardo, Serginho, Roque Junior e Dida) e Cesvi. Il bomber Shevchenko invece si è mobilitato per sostenere l?accoglienza delle donne ucraine e moldave accolte dal centro Sant?Antonio di Milano e ha messo all?asta (online) la sua maglia per l?ospedale S.Gerardo di Monza. I cugini dell?Inter rispondono destinando a fini sociali le multe dei giocatori: beneficiaria Emergency, cui sono andati anche i ricavi delle aste di alcune gigantografie. Numerose le iniziative per l?infanzia: pacchi dono per i bambini, feste nel reparto pediatrico del Niguarda, kit da calciatore regalati in tutto il mondo con il progetto Intercampus. Fra gli impegni personali spiccano Ronaldo, ambasciatore Unicef, Di Biagio testimonial Telethon.
La Fiorentina invece è mobilitata a favore dell?ospedale pediatrico cittadino, il Meyer. I giocatori portano doni in occasione delle festività e a favore dell?istituzione vanno i fondi raccolti nelle partite benefiche. Patrocinata quest?anno un?iniziativa della Cisl Toscana per educare allo sport e all?impegno scolastico: i vincitori hanno trascorso una giornata con Rui Costa e Toldo. Gli stessi giocatori hanno prestato la propria immagine a una campagna per la sicurezza stradale rivolta ai giovani.
A Parma, il servizio civile del portiere Gigi Buffon in una comunità di recupero ha sensibilizzato tutti al problema delle tossicodipendenze: lo stesso Buffon e Cannavaro, per esempio, sono stati testimonial in una campagna contro l?ecstasy. La società offre sostegno alle iniziative dell?Aido e, a Natale, manda la rosa al completo a visitare i bambini ricoverati all?ospedale civile. A Bologna, è Olive a coinvolgere tutti i compagni in iniziative di solidarietà: l?ultima è a sostegno dell?Associazione italiana per la lotta alle sindromi atossiche, mentre un?altra collaborazione riguarda invece l?Associazione Rinite pigmentosa .
Adozioni a distanza e visite a reparti pediatrici sono il piatto forte dei giocatori dell?Atalanta che, come società, partecipare alla campagna anti-Aids ?Fermiamolo sul nascere?, promossa dall?ong bergamasca Cesvi. L?istituto per minori Bartolo Longo di Pompei è la meta dei giocatori del Napoli in occasione del Natale e della Pasqua: i calciatori partenopei portano doni ai ragazzini e si intrattengono alcune ore con loro. Inoltre Pecchia e compagni si recano spesso a Poggio Reale, per incontrare i detenuti. I grifoni di Perugia giocano a tutto campo: regalano magliette e palloni a una squadra di disabili e ai detenuti del carcere di Pisa, visitano gli anziani di una casa di riposo e hanno vincolato la presenza a trasmissioni locali alla sottoscrizione di adozioni a distanza da parte delle emittenti.
È capitan Taibi nella Reggina che si incarica di raccogliere fondi nello spogliatoio: ogni tre settimane i giocatori si tassano a favore di situazioni di particolare bisogno, segnalate al club reggino. Il Lecce invece, da gennaio, è impegnato in un programma di cooperazione in Albania, gestito dalla ong Cefa, per costruire tre centri sportivi e scuole di calcio: la società giallorossa prepara i tecnici, fornisce materiale e aiuto economico. I 400 bambini coinvolti sono seguiti anche nello studio.
Il Bari si affida molto alla giovane stella Cassano: il gioiellino, in procinto di passare alla Roma, è stato testimonial per Telethon. Nel precampionato, un triangolare con Napoli e Udinese, è servito a finanziare l?ospedale di Padre Pio a San Giovanni Rotondo.
A Verona, nelle partite interne l?Hellas scende in campo con i cappellini dei donatori di sangue Fidas per sensibilizzare i tifosi. Stessa iniziativa del Vicenza che però, in più, destina biglietti e abbonamenti omaggio ai migliori donatori. Inoltre, regala ai disabili una trentina di ingressi domenicali e 80 abbonamenti annui, visita gli anziani di una casa di riposo e disputa partitelle con i detenuti.
A Udine, la società ha istituito un comitato ad hoc per i progetti di solidarietà. Primo atto:il dono di un?auto all?ospedale civile Dura da vari anni il sodalizio con l?associazione di disabili ?Fai sport?: i ragazzi vanno gratis allo stadio e una volta all?anno cenano insieme alla squadra. È don Claudio Paganini, cappellano del Brescia, a vigilare su tutte le richieste di aiuto che giungono alla società. Le rondinelle hanno finanziato la costruzione di un ospedale in Sudan, nella diocesi di un vescovo originario della città. Una collaborazione con Admo porta spesso Baggio e compagni a far visita ai bambini leucemici dell?ospedale .

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