Mondo

Brasile: scoppia lo scandalo dei diamanti clandestini

L'Ong Partnership Africa Canada ha denunciato violazioni del Processo Kimberley, che dovrebbe fermare il traffico dei "diamanti di guerra".

di Chiara Brusini

In Brasile esplode lo scandalo dei diamanti clandestini. La polizia federale ha infatti scoperto uno schema di frode su larga scala e di commercio clandestino della pietra preziosa che ha gia’ portato all’arresto di una decina di persone, tra cui i responsabili di tre fra le maggiori societa’ diamantifere brasiliane. Gli accertamenti hanno inoltre reso inevitabile l’esonero del capo del Dipartimento nazionale di produzione mineraria (Dnpm) – organo del governo brasiliano che controlla l’estrazione dalle miniere – nello stato meridionale di Minas Gerais. Le esportazioni di diamanti sono nel frattempo state sospese fino al termine dell’inchiesta. Il Brasile, che detiene lo 0,2% della produzione mondiale, l’anno scorso ha esportato ufficialmente 18,9 milioni di dollari in diamanti grezzi. A far scattare le indagini sono state le denunce dell’Ong Partnership Africa Canada (Pac), che combatte il contrabbando di diamanti nel mondo. Secondo l’organizzazione, il Brasile sarebbe direttamente coinvolto in violazioni sistematiche del Processo Kimberley, il sistema di certificazione appoggiato dalle Nazioni Unite ed entrato in vigore nel 2000 per fermare il commercio dei cosiddetti ”diamanti di conflitto”, quelli che alimentano le guerre civili in Africa. Secondo la Pac, una ogni due certificazioni Kimberley in Brasile e’ probabilmente falsa e oltre meta’ dei diamanti esportati dal Brasile negli ultimi due anni e’ di origine sospetta. L’Ong ha formalmente chiesto la riforma del sistema brasiliano di ispezioni e la sospensione di tutte le esportazioni di diamanti del gigante sudamericano. Le indagini brasiliane hanno finora accertato che la maggior parte dei diamanti sospetti sembra provenire da una riserva indigena nello stato settentrionale di Rondonia, dove l’estrazione e’ vietata e dove il conflitto tra indios e minatori negli ultimi due anni ha gia’ provocato la morte di oltre 30 persone. La polizia federale di Rondonia, interrogata dall’Ansa, non ha smentito le investigazioni ma ha precisato di non poter fornire dettagli sulle operazioni in corso. Intanto nella Riserva Roosevelt, considerata uno dei maggiori depositi naturali di diamanti al mondo, la tensione e’ salita alle stelle. Alla polizia federale e’ stato proibito l’ingresso nella riserva, in mano alla tribu’ Cinta Larga. Il capotribu’ avrebbe anche minacciato di morte il direttore degli agenti federali impegnati nella zona. Per mediare con gli indios sono dovuti intervenire esponenti della Fondazione nazionale dell’indio (Funai), che nelle ultime settimane hanno intensificato le negoziazioni per allontanare dall’area i ”garimpeiros”, minatori clandestini.


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