Mondo

Brasile: rischio violenze narco durante elezioni

Lo denuncia il capo della campagna per "Lula presidente", professor Bernardo Kucinski

di Paolo Manzo

San Paolo, 04/10/2002 Presso il Comitato per la campagna per Lula presidente è lui la mente pensante della macchina elettorale che, a detta di tutti i sondaggi, porterà domenica sera per la prima volta un rappresentante del Pt (partito dei lavoratori) a guidare il Paese del samba. Docente di giornalismo presso l’Università di San Paolo, editorialista di grido, Bernardo Kucinski non si vuole sbilanciare quando gli si chiede cosa cambierà, nel sociale, con Lula a capo del Brasile: “In primis bisogna vedere se vinceremo. Poi se vinceremo al primo turno. Se ciò accadrà la compagine governativa sarà più spostata al centro. Se, invece, andremo al secondo turno (il 27 ottobre, ndr) dovremmo allearci con altri partiti di sinistra. Comunque le riforme di economia sociale saranno la nostra priorità: dare ai 40 milioni di brasiliani che non possono mangiare tre pasti è basilare”. Ma ci sono rischi di perdere? “No, ma preoccupa molto il narcotraffico. Le gang della droga stanno facendo di tutto per scatenare la violenza durante le elezioni di domenica. E questa è un’altra cosa che faremo, se eletti, e che nessuno ha fatto prima: combattere i narcotrafficanti”. Un’approfondita analisi sui cambiamenti dell’economia civile e del Terzo settore in caso di vittoria di Lula sarà pubblicata sul numero di Vita in edicola da venerdì 11 ottobre. Con gli interventi delle Ong italiane che operano in loco, esponenti della Chiesa cattolica e del mondo politico e culturale brasiliano


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