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Brasile: Lula invia i militari in Amazzonia

Duemila soldati delle Forze armate brasiliane sono stati dislocati nella regione amazzonica del Parà, dove da giorni sono in atto violenze e brutali assassini da parte dei fazenderos

di Paolo Manzo

Duemila soldati delle Forze armate brasiliane sono stati dislocati oggi nella regione amazzonica del Para’ dove da giorni sono in atto le violenze e i brutali assassini dei ‘fazenderos’. Sabato scorso ad Anapú, nel sud ovest dello Stato di Parà, e’ stata uccisa suor Dorothy Stang, 73 anni, una religiosa americana della Congregazione delle Suore di Notre Dame. L’invio delle truppe e’ stato disposto dal vicepresidente e ministro della Difesa José Alencar. La morte della missionaria ha provocato un’ondata di indignazione, condivisa dai vescovi brasiliani e dalle organizzazioni che si battono per i diritti umani, mentre l’ambasciata degli Stati Uniti a Brasilia ha manifestato ”preoccupazione”. La tensione e’ aumentata ieri, dopo l’attentato che ha ucciso il presidente del sindacato dei Lavoratori dell’agricoltura di Parauapebas, Soares da Costa Filho. Secondo quanto rende noto l’agenzia ufficiale brasiliana Abr, il vicepresidente e ministro della Difesa Alencar ha disposto il dislocamento dei 2mila militari nelle citta’ di Belem, Manaus e Marabá, per occupare Anapu, Paraopebas e Altamira, i principali focolai della rivolta dei ‘fazenderos’. Ma un ordine di allerta sarebbe arrivato anche per i paracadutisti di stanza a Rio de Janeiro e per i militari di stanza a Recife, nel nordest, che portebbero essere impiegati per dare manforte al primo contingente di militari inviati nella zona amazzonica. La missione dei militari, ha specificato il governo e’ per ”garantire l’ordine pubblico e lo stato di diritto”. La decisione di inviare l’esercito nel Para’ e’ stata presa dopo l’agguato mortale a Costa, avvenuto nelle stesse ore in cui il governo di Brasilia prometteva una ”punizione esemplare” per i responsabili dell’omicidio della missionaria americana. In conferenza stampa il capo gabinetto della presidenza, Jose’ Dirceu, aveva assicurato che ”Il paese puo’ stare sicuro che non ci sara’ alcuna impunita’, ne’ per gli assassini ne’ per i mandanti, ma una punizione esemplare, perche’ e’ ora di dire basta a queste azioni”. Respingendo le accuse di negligenza del governo di fronte alle tensioni nella regione , Dirceu aveva affermato che si trattava di azioni criminali, la reazione di settori insoddisfatti della politica agraria e ambientale attuata da Brasilia.


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