Sostenibilità
Brasile: Lula criticato dagli ambientalisti
L'Istituto della riforma agraria (Incra) "flagello e calamita' per l'ambiente'' secondo un noto biologo.
di Redazione
Invece di requisire la terra ai grandi proprietari terrieri, l’Istituto della riforma agraria (Incra) del governo Lula preferisce lasciar disboscare e devastare parchi e riserve lasciando via libera al Movimento Sem Terra perche’ vi faccia insediare i militanti.
La denuncia, riportata oggi dal quotidiano Estado de S.Paulo, e’ partita da un noto biologo, Fabio Olmos, uno dei responsabili per la delimitazione di parchi e riserve, ed e’ stata rilanciata da numerosi altri ambientalisti brasiliani. Olmos definisce senza mezzi termini l’Incra come ”un flagello e una calamita’ per l’ambiente”, e la politica adottata per l’applicazione della riforma agraria come ”un disastro senza precedenti”.
Olmos accusa l’Incra di disfare in nome delle concessioni al Movimento Sem Terra tutto quello che il ministero dell’Ambiente, guidato dall’ambientalista Marina Silva, cerca di fare. E di farlo, per di piu’ , in modo illegale – perche’ permette l’occupazione di zone preservate per legge e che non sono di sua competenza legale – e ipocrita, perche’ non agisce in modo ufficiale, ma semplicemente acconsentendo all’occupazione delle terre protette.
Olmos e altri responsabili per l’ambiente, come Marcos Sa’ Correa, un noto giornalista specializzato in temi ecologici, enumerano decine di abusi dell’Incra, molti dei quali hanno gia’ prodotti danni irreversibili. Nel solo stato amazzonico della Rondonia, l’Incra avrebbe dato via libera in modo surrettizio all’ occupazione di tre parchi (Serra dos Pareci, Corumbiara e Candeias), per un totale di 330 mila ettari di terre che per legge erano destinati a unita’ di conservazione ambientale e che oggi sono invece insediamenti di riforma agraria.
Olmos in particolare denuncia cio’ che e’ avvenuto nella foresta del Rio Araguaia, un territorio pressoche’ completamente vergine e preservato che lui stesso ha studiato e delimitato perche’ fosse adibito a parco, e che invece l’Incra ha fatto occupare prima che potesse essere protetto. Secondo la denuncia, siccome il governo Lula non puo’ o non vuol stanziare i molti fondi necessari per l’esprorio dei latifondi, preferisce tacitamente lasciar agire l’Incra, anche perche’ politicamente i latifondi hanno ancora molti difensori, mentre parchi e foreste sono difesi dai ”soliti” ambientalisti, che hanno un seguito politico molto limitato.
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