Il passato contro il futuro. E’ questa la guerra all’ultimo sangue che si combatte in questi giorni in uno degli stati più poveri del Brasile, il Maranhao. Da un lato i discendenti degli ultimi schiavi liberati nell’800, le comunità quilombolas, dall’altro, l’ACS brasiliana, l’equivalente dell’agenzia spaziale italiana. Sotto accusa finiscono i lavori per la rimessa in funzione dell’unica base internazionale spaziale del paese di Lula, quella di Alcantara che andrebbe però a sbarrare l’accesso ad una delle più antiche quilombola (gli antichi villaggi abitati esclusivamente dai discendenti degli schiavi) del paese. Numerose le proteste anche di molte ong che operano sul territorio.