Mondo

Brasile: bufera sulla Parmalat

Venerdì potrebbe essere decretato il fallimento della succursale sudamericana. Intanto si apre un'inchiesta per evasione fiscale e lavaggio di denaro

di Redazione

Un tribunale di San Paolo potrebbe decretare venerdi’ prossimo il fallimento della filiale brasiliana della Parmalat, mentre il Ministero pubblico federale ha deciso di iniziare un’inchiesta per evasione fiscale e lavaggio di denaro dei vertici dell’impresa in Brasile. Un giudice di San Paolo sta esaminando in questi giorni una richiesta di fallimento della holding Parmalat Participacoes do Brasil presentata dal Banco Fibra, al quale il gruppo deve un milione di Reais (pari a circa 300.000 euro), debito scaduto nel dicembre scorso e non saldato. Visto che sono state presentate altre quattro richieste di fallimento (due di banche creditrici e due di fornitori), il tribunale potrebbe decretare il fallimento entro questa settimana. Il Ministero pubblico federale di Brasilia ha annunciato intanto l’apertura di un’inchiesta separata (parallela a quella in corso nella giustizia di San Paolo), perche’ sono stati rilevati indizi di possibili crimini federali. L’obiettivo principale sara’ la Carital do Brasil, ex-sussidiaria della Parmalat che si occupava della compravendita di giocatori del calcio brasiliano e di impianti industriali per conto della holding, attivita’ in cui si concentrano i sospetti di movimenti di capitali sottobanco, di evasione fiscale, di lavaggio di denaro e di rimesse illegali a paradisi fiscali. Intanto pero’ il presidente della Camera dei deputati, Joao Paulo Cunha, ha incontrato ieri alcuni dirigenti industriali della Parmalat a Brasilia, per cercare di trovare soluzioni per evitare la chiusura delle fabbriche, che danno lavoro a seimila persone. La Camera ha varato la settimana scorsa una commissione d’inchiesta parlamentare sul caso Parmalat. ”La cosa piu’ importante in questo momento e’ garantire la continuita’ delle operazioni del gruppo Parmalat nel paese, anche se dobbiamo cercare di chiarire le possibili irregolarita”’, ha detto Cunha. Anche il principale sindacato brasiliano, la CUT (Central Unica dos Trabalhadores), si e’ mossa per cercare di mantenere il livello di occupazione nelle fabbriche del gruppo, ed ha instaurato un dialogo con i vertici brasiliani dell’azienda.

Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?

Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it