Welfare

Brasile: assolto responsabile massacro di Carandir

Il colonnello Guimaraes, che ordinò di sparare sui detenuti in rivolta, nel 2001 era stato condannato a 632 anni di carcere.

di Chiara Brusini

Il colonnello delle forze speciali che nel 1992 diede l’ordine che porto’ al massacro di 111 detenuti in rivolta nel carcere di Carandiru’ a San Paolo e’ stato assolto ieri da un tribunale speciale, dopo che era stato condannato da una giuria popolare a 632 anni di galera. I venti magistrati del tribunale speciale di San Paolo hanno annullato la prima sentenza, emessa nel 2001 dopo un dibattutissimo processo, non perche’ il colonnello Ubiratan Guimaraes, oggi deputato, non e’ stato considerato colpevole, ma perche’ il primo processo avrebbe avuto vizi di forma dovuti al ”clima politico” e ”all’esigenza di condanna da parte della societa”’. In pratica, il tribunale speciale ha ritenuto che se i giurati, nel 2001, decisero (per 6 voti a 1) che l’ufficiale aveva solo eseguito gli ordini, non puo’ poi essere ritenuto responsabile per ”eccesso nell’adempimento del dovere”. Il promotore che ha istruito il caso nel tribunale speciale puo’ comunque ricorrere al tribunale di giustizia superiore per un nuovo processo, come ha annunciato che fara’. Intanto pero’ la nuova sentenza ha provocato scandalo e proteste da parte delle entita’ di diritti umane brasiliane e internazionale, e suscitato non poca perplessita’ tra gli esponenti politici e nella societa’ brasiliana in generale. ”E’ vergognoso, credo che sia il record mondiale di impunita”’, ha dichiarato Itali Cardoso, membro della commissione di diritti umani dell’assemblea legislativa. ”E’ un messaggio chiaro alla polizia brasiliana: potete ammazzare senza farvi scrupoli”, ha affermato a sua volta Davi Tangerino, dell’istituto di prevenzione del delitto delle Nazioni Unite. Il governo Lula per ora non si e’ pronunciato. Il massacro, sul quale e’ stato girato un film di denuncia intitolato ‘Carandiru”, dal nome del piu’ penitenziario del Brasile, poi demolito, avvenne nell’ottobre del 1992: per controllare una rivolta, il colonnello Guimaraes diede l’ordine di invadere due delle ali del carcere. I 120 agenti delle forze speciali entrarono sparando ad altezza d’uomo, e dopo mezz’ora non rimase nessuno vivo tra i rivoltosi.


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