Famiglia

Brasile: 745mila bambini senza certificato di nascita

Lo ha rivelato uno studio condotto dall'Istituto brasiliano di geografia e statistica (Ibge)

di Benedetta Verrini

Oltre 700 mila bambini nati nel 2003 non sono stati registrati e sono ufficialmente inesistenti per le autorita’ e i servizi pubblici, ha rivelato uno studio condotto dall’Istituto brasiliano di geografia e statistica (Ibge). La stima dell’Istituto, dopo un anno e mezzo di ricerche, e’ che nel 2003 ben 745 mila neonati (il 21 per cento delle nascite) non hanno avuto certificato di nascita o qualsiasi altra forma di riconoscimento ufficiale.
Una ricerca analoga dieci anni fa aveva fatto registrare una percentuale del 23 per cento. La media nei paesi piu’ sviluppati si aggira intorno al 5 per cento. ”E’ una fetta importante della popolazione brasiliana che non ha esistenza legale e che non puo’ esercitare la propria cittadinanza, nei diritti e nei doveri – ha commentato Antonio Tadeu de Oliveira, che ha guidato la ricerca – Le ragioni piu’ comuni sono la difficolta’ di accesso ad un ufficio pubblico o ad un notaio, l’ignoranza sull’importanza del certificato e la convinzione errata che bisogna pagare per farsi registrare: c’e’ gente che dice di non avere nemmeno i soldi per prendere l’autobus per andare a registrare il figlio”.

Il certificato di nascita e’ gratis in Brasile dal 1997. Secondo l’Ibge, il problema riguarda circa 3.600 dei 5.562 comuni del Brasile, con punte altissime nelle aree piu’ depresse o remote del Nordest e dell’Amazzonia, in alcuni comuni fino al 70 per cento. Per supplire al problema, il governo Lula ha deciso di creare un programma di ”notaio mobile”, pullman che percorreranno a intervalli regolari i comuni di piu’ difficile accesso.
Il Programma ‘Fame Zero’ fara’ leva sugli aiuti statali per convincere la gente a regolarizzare la situazione legale dei figli per poter avere accesso alle borse di alimentazione e di studio. Un altra ragione, piu’ complessa, e’ la quantita’ di unioni informali nella societa’ brasiliana. ”Molte madri rinviano la registrazione nella speranza di convincere il padre o il compagno a riconoscere il bambino”, spiega Oliveira. I risultati dello studio porterano anche ad una modifica nelle statistiche demografiche del Brasile.

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