Formazione

BPM ribadisce il proprio impegno a uscire dalle armi. Banca etica soddisfatta

Chiarita la posizione dell'Istituto milanese relativamente ai finanziamenti all'industria bellica regolati dalla legge 185/90.

di Redazione

Dopo la notizia della comparsa di BPM tra gli istituti di credito che nel 2004 hanno fornito servizi per il commercio di armi italiane all?estero, si è aperto un confronto tra Banca Etica e Banca Popolare di Milano che ha portato quest?ultima a ribadire il proprio impegno sui temi della responsabilità sociale d?impresa. La Banca Popolare di Milano ha chiarito la propria posizione relativamente ai finanziamenti all?industria bellica, regolati dalla Legge 185 del 1990, riaffermando che non ha mai finanziato le operazioni, ma è stata esclusivamente domiciliataria di incassi/pagamenti. Secondo il Presidente Roberto Mazzotta “le esigenze di maggior attenzione, che provengono dal mondo del volontariato e della solidarietà, meritano comunque ogni possibile considerazione”. A tal fine, BPM si impegna, anche in futuro, a non partecipare ad operazioni di finanziamento che riguardino esportazione, importazione e transito di armi e sistemi d?arma. Inoltre, BPM si impegna a valutare eventuali operazioni, rientranti tra quelle previste dalla legge 185/90, in modo da assicurare trasparenza e coerenza con i propri principi di “banca non armata”.


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