Non profit

Bova, Spinelli e Imperiale: tre new entry al ministero degli Esteri

di Paolo Manzo

in Africa subsahariana un bambino su 7 muore?
?prima di compiere 5 anni ma, soprattutto, per salvarne 800mila l’anno basterebbe che il mondo stanziasse meno di un miliardo di euro. Una bazzecola se si pensa che, nel 2008, il mercato di armi ha fatturato 900 miliardi secondo le stime dell’Osservatore Romano. La denuncia di questo olocausto dimenticato è stata fatta il 16 giugno da Save the Children. In qualsiasi giorno, solo nell’Africa subsahariana muoiono oltre 1.500 bambini. Le cause? Disturbi neonatali curabili (26%), polmonite (21%), malaria (18%), diarrea (16%), Aids (6%) e morbillo (5%). Vergogna planetaria/1

Nel 2008 sono almeno 13 i minori?
?giustiziati dalla Repubblica Islamica dell’Iran, con un aumento di quasi il 50% rispetto al 2007. Sono le cifre denunciate, all’indomani delle discusse elezioni iraniane, dall’associazione per i diritti umani Nessuno Tocchi Caino. Insomma, mentre il mondo discute se l’elezione di Ahmadinejad sia stata democratica, il dato certo è che l’Iran viola il Patto internazionale sui diritti civili e politici e dalla Convenzione dell’Onu, che pure ha ratificato. Per la cronaca: al 31 maggio 2009 gli under 18 giustiziati da Teheran erano già 4, l’Iran è l’unico Paese al mondo che uccide minorenni. Vergogna planetaria/2

Nomi nuovi alla Farnesina…
?Dal 10 giugno, infatti, l’ambasciatore Mario Salvatore Bova è il nuovo direttore generale per i Paesi dell’Europa, il ministro plenipotenziario Roberto Spinelli coordina le questioni relative all’America Latina e ai Carabi, mentre Paola Imperiale è la numero due per i Paesi delle Americhe. A tutti e tre gli auguri sinceri di Scooperation e l’auspicio che i loro rapporti con la Direzione generale per la Cooperazione e lo sviluppo siano frequenti e profittevoli. Wishful thinking.

Gli aiuti possono salvare lo Yemen?
?Questa è la convinzione del sottosegretario agli Esteri, Stefania Craxi per la quale «la nostra cooperazione è impegnata in quel Paese in settori vitali come la conservazione della biodiversità, lo sviluppo sostenibile, la sanità e la valorizzazione del patrimonio culturale» ma, se non aumentano gli aiuti, «il rischio è una deriva simile a quella afghana». Prevenire è meglio che curare. Good news.

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