Cultura
Botteghe responsabili
A Milano, 5mila esercizi associati sfidano la grande distribuzione sulla social accountability
La Confesercenti di Milano e provincia apre al sociale. L?organizzazione, che associa 5mila tra dettaglianti, ristoratori e operatori turistici, ha messo in cantiere una serie di iniziative che hanno in comune lo scopo di aprire agli associati un ?percorso guidato? verso la responsabilità d?impresa. I soci stanno ricevendo in questi giorni la Carta dei Valori, preparata dall?ufficio studi Confesercenti in collaborazione con la sede nazionale, alcune realtà associative e un gruppo di ricercatori dell?Università di Castellanza.
«È la proposta di un modello gestionale responsabile per le imprese commerciali nostre associate», spiega Gianbruno Barbieri, direttore generale di Confesercenti, «vogliamo rispondere a tutti quegli imprenditori, sempre più numerosi, che sentono l?esigenza di dare un contenuto etico alla propria attività, ma non hanno gli strumenti per trasformare questa disponibilità in scelte organizzative».
La pubblicazione del primo bilancio sociale, nella primavera del 2003, sarà un momento di sintesi e insieme di comunicazione verso l?esterno del lavoro svolto: infatti, l?impegno di Confesercenti sui valori etici ha anche l?obiettivo di mobilitare gli associati verso la richiesta di una maggiore rappresentatività politico-istituzionale.
«Il piccolo imprenditore del terziario ha sofferto di una progressiva marginalizzazione in un passato recente, anche a causa dell?aggressività delle grandi strutture distributive entrate sul mercato», conclude Barbieri. «Credo sia giunto il momento di rialzare la testa, e di farlo valorizzando il contenuto sociale che è sempre stato patrimonio dei piccoli esercizi. Il settore manifatturiero ha già al suo attivo una lunga esperienza su questo fronte. Noi arriviamo dopo, ma vogliamo declinare questo concetto in un modo che rispecchi il ruolo che la piccola impresa commerciale ha sempre avuto sul territorio: non solo vendere prodotti ma anche partecipare alla vita della comunità cittadina».
In altre parole, la competizione con gli ipermercati passa anche attraverso la responsabilità sociale.
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