Politica

Botta e risposta a Perugia. Scusi, generale, ma lei è pacifista?

Un dibattito con Rolando Mosca Moschini, capo di Stato maggiore. In sala c’era anche il portavoce della Tavola della pace. Che a sorpresa ha preso la parola...

di Carlotta Jesi

“I militari sono dei veri pacifisti perché si sacrificano e talvolta perdono la vita per la pace”. Perugia, 23 gennaio, aula magna dell?università degli studi: Rolando Mosca Moschini, capo di Stato maggiore della Difesa, non fa in tempo a finire la frase che nella platea accorsa ad ascoltare la sua conferenza su Il ruolo dell?Italia e delle forze armate nel sistema di sicurezza e stabilità internazionale, una persona sussulta. È l?unica, in sala, che non porta le mostrine. “Veri pacifisti? E noi, cosa siamo?”, pensa. Quindi traduce il suo sussulto con questa domanda: “Sono Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace. Generale, sarebbe disposto ad avere un confronto tra voi veri e noi falsi pacifisti?”. I fantasmi di Nassiriya A quasi tre mesi dalla strage dei carabinieri italiani a Nassiriya, e a 20 giorni dal primo anniversario delle manifestazioni pacifiste che il 15 febbraio dello scorso anno in tutto il mondo chiesero di non fare la guerra all?Iraq, la domanda di Lotti è di quelle che pesano. E la risposta di Mosca Moschini pure: il generale dichiara che non voleva esprimere giudizi negativi e che “le forze armate sono aperte a qualsiasi confronto con i pacifisti”. Confronto – l?università di Perugia potrebbe fissarlo già per marzo – che Lotti attende con ansia. “Spero sia l?occasione per discutere sulla costruzione della pace, sulla guerra e per ottenere risposte precise alle altre due domande che ho rivolto al generale”. La prima è sulle spese militari: “Dite che le risorse sono poche, ma quanti soldi vi servono per svolgere bene il vostro lavoro?”, chiede Flavio Lotti, cui viene risposto con un secco numero: l?1,5% del prodotto interno lordo. “Possibile? Con la cooperazione internazionale ridotta allo 0,15% del Pil? E dire che, in conferenza, Mosca Moschini aveva ammesso che per garantire la sicurezza bisogna percorrere due strade, quella militare e quella della cooperazione”, racconta il coordinatore della Tavola della pace. Che si ritiene ancora meno soddisfatto dalla risposta ricevuta a quest?altra sua domanda: “Generale, nella strategia di pace assunta dall?Italia, è previsto l?uso delle armi nucleari?”. “Grazie a Dio, finora non ce n?è stato bisogno, m?ha detto Mosca Moschini. Ma intanto non ha escluso l?utilizzo di queste armi”. Come andrà a finire? L?esercito dell?Onu Al ministero della Difesa dicono che il generale è troppo occupato per un?intervista e invitano Vita a partecipare al prossimo incontro tra militari e pacifisti. E se le forze armate dichiarano top secret la loro agenda per il confronto, Flavio Lotti preferisce mettere sul tavolo tutti gli argomenti che intende affrontare. “Non ho mai sentito un militare che dichiari di voler fare la guerra, anche perché andrebbe contro la nostra Costituzione. E non nego che le forze armate possano anche svolgere funzioni di pace, anzi sostengo che le Nazioni Unite dovrebbero avere una forza militare a disposizione. Ma da qui a dire che la guerra è uno strumento di pace?.”.


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