SPQR. Comizio a Lazzate di Umberto Bossi che, parodiando una vecchia battuta alla Asterix, spiega: «SPQR per me significa “Sono Porci Questi Romani”». Apriti cielo. In un giorno ci sono state più di duecento reazioni, compresi parlamentari, attori, artisti. Se continuano così c’è il rischio, fondato, di portare altri voti alla Lega. La forza di Roma, anche ma non solo nei confronti di Bossi e dei leghisti, è sempre stata quella di essere indifferente alle critiche, semmai di divertirsi. Con la saggezza e il cinismo che derivano da millenni di frequentazioni con potenti che pretendevano di riformarla. Pensate ai Savoia, a Mussolini, agli americani del dopoguerra…. La storia di Roma è un susseguirsi di riformatori arrembanti che poi devono scontrarsi con la realtà, fIn dai tempi di Attila e dei Longobardi, di conquistatori che poi vengono conquistati. D’altra parte noi vecchi cronisti parlamentari abbiamo visto generazioni di leghisti immergersi nei salotti della Roma cafonal immortalata da Dagospia. E attendiamo con ansia i nuovi anti Casta, orgogliosi e fieri difensori dell’unità nazionale.
Lumbard. Milano, dove i porci notoriamente non ci sono, essendo in Padania, sta intanto celebrando il Misex, la fiera del porno. Solito impressionante afflusso di migliaia di lumbard, che ricordano da vicino le abitudini degli italiani, terroni compresi. Presenza di grandi divi del settore, articoli da regalo, materiale da acquistare o da vedere. A proposito di solerzia lombarda, è a rischio l’Expo 2015. Sono passati 600 giorni dalla designazione e i lavori non sono ancora cominciati…
La versione di Lele. L’agente delle star televisive Lele Mora torna in pista e lo fa togliendosi qualche sassolino dalla scarpa… Innanzitutto nei confronti dei suoi ex assistiti come Antonella Clerici, Belen Rodriguez, Costantino ed altri. Gente che lo ha abbandonato nel momento di difficoltà (prima l’inchiesta penale di Woodcock, poi i guai con il Fisco), approfittando della sua debolezza temporanea. Ora, prosciolto dalla giustizia e regolati i conti con le Entrate, Mora ricomincia quasi da zero. Che significa tutto ciò? Nel circo mediatico della tv vigono le regole e i vizi del vecchio teatro, di Broadway per dire, e il grande Lele sempre di bianco vestito sembra un po’ il Danny Rose di Woody Allen. Con Fabrizio Corona c’è poi una lite pubblica da melodramma, in cui Mora svela la lunga passione omosex fra i due e le ingenti somme di denaro sborsate a favore dell’agente dei paparazzi. Soggetti di un mondo e a loro volta oggetti dello stesso gossip da loro alimentato in una continua metafora mediatica di se stessi.
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